AUGURI A TUTTI!!!!!!

CENA SOCIALE AL RISTORANTE "PORTO 2" A ZEVIO (VR)








BUONASERA A TUTTI!!!VI LASCIO QUESTA VOLTA NON CON UN POST, MA CON ALCUNE FOTO SCATTATE DURANTE LA CENA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE"DESTRA IN MOVIMENTO - CULTURA E POLITICA" TENUTASI PRESSO IL RISTORANTE "PORTO 2" A ZEVIO (VR). SCUSANDOMI CON TUTTI GLI INVITATI PER IL RITARDO (CAUSA IMPEGNI DI LAVORO) VOLEVO "DELIZIARVI" CON QUESTE FOTO:
1-NELLA PRIMA TROVATE DA SINISTRA I NOSTRI 2 VICEPRESIDENTI, DANIELE TACCHINI E MASSIMO MUSARELLA;

2-NELLA SECONDA TROVATE DA SINISTRA IL NOSTRO PREZIOSO TESORIERE GIUSEPPE COTTONE E IL NOSTRO "PRESIDENTISSIMO" LINO ADAMO;

3 E 4- TROVATE ALCUNI INVITATI PRESENTI ALLA CENA...TANTI ERANO FUORI A FUMARE...

LA CENA E' STATA UN SUCCESSO E UN'OCCASIONE PER TUTTI NOI PER STARE INSIEME, RINGRAZIANDO ALTRESI' CHI L'HA ORGANIZZATA AUGURO ANTICIPATAMENTE AI MIEI COLLEGHI ASSOCIATI E A TUTTI VOI CARI AMICI LETTORI UN SERENO E GIOIOSO NATALE E UN FINE ANNO ALL'INSEGNA DELLA FESTA E DEL CASINO!!!DI NUOVO AUGURI DI CUORE A TUTTI VOI!!!!!

GRAZIE MASSIMO!!!!!



BUONASERA CARISSIMI LETTORI!!!VI LASCIO CON UN'ARTICOLO MOLTO INTERESSANTE DI MASSIMO FINI CHE DA MAN FORTE A CHI COME ME CREDE CHE I POLITICI DEVONO RISPETTARE LE LEGGI COME OGNUNO DI NOI FA!!!GRAZIE MASSIMO!!!A VOI I COMMENTI!!!!ALLA PROXXXXXXXXXXX!!!!!


I POLITICI FANNO LE LEGGI,LE DEVONO ANCHE RISPETTARE!


Uscito su "Il gazzettino" il 20/11/2009 20/11/2009 Massimo Fini


Ogni volta che un provvedimento giudiziario raggiunge il premier, un ministro, un sottosegretario, un parlamentare, un governatore, un assessore, un amministratore pubblico, un segretario di partito, si parla immancabilmente di «uso politico della giustizia». Ma anche chi non pensa che i magistrati siano autori di un «complotto» afferma che, in tal modo, essi fanno «oggettivamente» politica e ciò è inaccettabile perché la politica deve mantenere la più totale autonomia dal potere giudiziario. Se ogni volta che la Magistratura colpisce un politico si ingerisce arbitrariamente in un campo che non le compete o, come si esprime Vittorio Feltri su «Il Giornale», «usa mezzi impropri» a fini politici, l’unica conseguenza logica che se ne può trarre è: la classe politica deve essere esentata dal rispetto del Codice penale. Anche se non viene mai detto in modo esplicito, è questo l’obiettivo cui si vuole arrivare, di riffa o di raffa. E giusto? A me pare proprio di no. Non solo perché ciò lede il principio fondamentale di ogni liberaldemocrazia dell’eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, ma perché le classi dirigenti dovrebbero essere le prima a dare il buon esempio. Si pretende che abbia almeno i doveri di tutti gli altri cittadini, mi pare il minimo. Da noi invece i politici vogliono sottrarsi alle leggi che essi stessi fanno. Un privilegio di cui nemmeno il monarca costituzionale godeva. Tutto sarebbe più semplice se gli uomini politici non commettessero reati a valanga, se nel loro ambito il reato rimanesse un’eccezione. Ora è vero che le democrazie sono storicamente e statisticamente i regimi più corrotti - e già questo dovrebbe far riflettere - perché si basano sul consenso, e per avere consenso ci vuole il denaro e per avere l’uno e l’altro si è disposti ad ogni disinvoltura, ma in Italia la corruzione ha superato ogni limite fisiologico.
Sono almeno quarant’anni - da quando è via via scomparsa la classe dirigente selezionata dalla guerra - che assistiamo a una serie ininterrotta di scandali. Non è una «questione morale» come si dice, è una questione penale. Eppure la nostra popolazione sembra accettare questo stato di cose. Col robusto appoggio della maggioranza dei media ogni motivo è buono, ogni sofisma è valido, per assolvere i politici corrotti. Craxi, fuggito dal proprio Paese per non scontare una condanna a dieci anni di reclusione, non è un latitante, ma un «esule», come Gobetti, come Nenni, come Pertini durante il fascismo. Per Berlusconi si parla, come fatto assodato di «accanimento giudiziario» una categoria giuridica mai esistita di cui potrebbe valersi, chiedo scusa per il paragone, anche Totò Riina. Ho sentito il ministro La Russa affermare, come tanti altri, che questo «accanimento» è provato dal fatto che l’imprenditore Berlusconi è stato lasciato in pace per vent’anni e la Magistratura ha cominciato ad occuparsene solo quando è diventato un leader politico. La Russa dimentica che in mezzo c’è stata Mani Pulite che ha perseguito politici e imprenditori di prima grandezza, Fiat compresa, e che quindi non è poi così strano se a un certo punto è arrivata anche a Berlusconi. O costui è l’unico giglio immacolato in un cesto di fiori marciti? Se ha sbagliato paghi, come tutti gli altri. Il consenso, anche strameritato, non può diventare un’autorizzazione a delinquere.

FINALMENTE QUALCUNO SI E' SVEGLIATO....


CARISSIMI LETTORI, PURTROPPO IL TEMPO IN QUESTI GIORNI NON MI PERMETTE DI ESSERE PRESENTE COME VORREI SUL BLOG MA VOGLIO LASCIARVI IN COMMENTO UN'ARTICOLO TRATTO DALL'AGORA' DI "AREA DESTRA"...DOVE UN CORAGGIOSO SINDACO DI UN PICCOLO PAESE, FABBRICHE DEL VALLICO, HA EMESSO UN'ORDINANZA DOVE CHI TOGLIERA' IL CROCIFISSO PAGHERA' MULTE!!!SEMPLICEMENTE UN GRANDE!!!SPERO CHE QUESTO SIA DA ESEMPIO A CHI VUOLE CANCELLARE CON LE BEGHE DI UNA STUPIDA VIZIATUCCIA 2000 ANNI DI STORIA...A VOI IL COMMENTO!!!!UN'ABBRACCIO E ALLA PROXXXXXXXXXXXXXXXX!!!


MULTE A CHI TOGLIE IL CROCIFISSO
"Io non ci sto" le parole del Sindaco Giurlani
Non vuole apparire nè diventare un paladino della religione cristiana. Al tempo stesso, però, chiede
rispetto per la nostra cultura e tradizione, ed è per questo che ha deciso di lanciare un segnale
importante, dall'alto della Sua posizione di Sindaco. Oreste Giurlani, primo cittadino di Fabbriche
di Vallico, paese in provincia di Lucca, e presidente dell' UNCEM Toscana, dice "NO" con forza
alla decisione dell' Unione Eurpea di proibire la presenza dei crocifissi nelle aule dei luoghi
pubblici, e alle parole affianca i fatti, con un'ordinanza che impone al contrario, i crocifissi stessi in
tutti gli edifici pubblici nel Suo territorio, con tanto di mandato agli agenti di Polizia Municipale di
verificare il rispetto e di verbalizzare eventuali trasgressioni, con sanzioni amministrative che
potranno arrivare sino a 500 Euro (da "Il Nuovo Corriere").
Questa volta ci accorgiamo che esistono ancora politici in grado di difendere la nostra cultura. La
nostra è una storia di 2000 anni e la tradizione cattolica non è solo religione ma anche cultura, arte e
modo di vivere.
La paura di vedere la Comunità Europea comandare sul nostro territorio è forte, adesso i crocifissi,
una sentenza che darà atto a qualche laico, esponente di altre religioni o politici di sinistra di avere
un precedente giuridico e domani?.
Si rifaranno a questa sentenza quando vorranno distruggere le nostre chiese perchè simboli religiosi
situati in luoghi pubblici di uno stato laico europeo. Cosi chè noi Italiani non perderemmo solo un
simbolo religioso ma anche un pezzo enorme della nostra storia. Ecco perchè il nostro circolo G.
Almirante applaude e difende con tutte le forze la decisione di questo sindaco uomo forte e
temerario che difende la nostra storia facendoci credere che esistono ancora uomini liberi che
difendono i propri principi etici e morali.
Sono convito che altri sindaci avranno il coraggio di emettere la stessa ordinanza fatta dal primo
cittadino di Fabbriche di Vallico, una piccola realtà che vuol far ricordare che David da solo uccise
il gigante.
Circolo G. ALMIRANTE

A STO PUNTO....CALIAMO LE BRACHE...


CARISSIMI LETTORI LASCIO A VOI IL COMMENTO DI QUESTA NOTIZIA...DAL SITO
www.nellomusumeci.it


POMEZIA, LA RUSSA (PDL): E’ TEMPO DI RICUCIRE LO STRAPPO



“Oggi -precisa La Russa- qui non ci sono solo io, c’e’ il Pdl: ne ho parlato con Gianfranco Fini e con Silvio Berlusconi, senza il loro assenso non sarei qui”. Il coordinatore del Pdl rivendica alla platea il “riconoscimento dello sforzo di Fini per farci fare un passo verso un partito che rappresentasse la maggioranza degli italiani, in antitesi alla visione materialista e post-marxista della sinistra”. Rivolto a ‘La Destra’, La Russa conferma “la valutazione su quello che e’ stato un allontanamento non giustificato da profonde ragioni politiche. Visto col senno del poi, continuo a ritenerlo un errore politico. Se, pur discutendo, fossimo rimasti insieme, il Pdl sarebbe nato meglio e piu’ forte, con piu’ destra nel suo cuore”. Una coalizione, quella attualmente al governo nel Paese, “nata grazie al coraggio di Fini e Berlusconi. Io ho grande stima di Berlusconi e immagino una formazione politica che sappia guardare ai prossimi decenni, senza pensare alla leadership, oltre alla durata dell’esistenza umana”. Ragionare “non su quello che e’ stato ma su quello che potra’ essere in futuro”, mettere “la parola fine ai pregiudizi e ricominciare a guardare avanti per navigare nel modo migliore, sicuri che alla fine l’obbiettivo vincente e’ quello di far parte tutti insieme di una grande famiglia antitetica alla sinistra”. In definitiva, “ricucire lo strappo di un anno e mezzo fa smettendo con uno sforzo comune di accusarci reciprocamente di chissa’ quali tradimenti”.



.....E DAL SITO DI STORACE...

Se cadono i veti… Inizia una nuova stagione politica per La Destra, che la presenza del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ieri a Pomezia, alla seconda conferenza programmatica del partito, ha sancito ufficialmente, di fronte ad una platea gremita ed entusiasta.
“Qui non ci sono solo io, c’è il Pdl: ne ho parlato con Gianfranco Fini e con Silvio Berlusconi, senza il loro assenso non sarei qui” ha sottolineato La Russa, confermandoci la “valutazione su quello che è stato un allontanamento non giustificato da profonde ragioni politiche. Visto col senno del poi – ha chiarito – continuo a ritenerlo un errore politico”.

Se cadono i veti… si può quindi ragionare ”non su quello che è stato – ha detto il ministro – ma su quello che potrà essere in futuro”, mettendo “la parola fine ai pregiudizi e ricominciando a guardare avanti per navigare nel modo migliore, sicuri che alla fine l’obiettivo vincente è quello di far parte tutti insieme di una grande famiglia antitetica alla sinistra”.

Ho accolto La Russa alla nostra conferenza programmatica con un benvenuto, un bentrovato e infine un bentornato, perché in questi anni abbiamo preso strade diverse ma la politica è fatta di individuazione di obbiettivi comuni. Adesso è giunto il tempo di avviare un confronto per percorrere un pezzo di strada insieme a partire dal territorio.

SAPEVO CHE CERTUNI ALL'INTERNO DEL PARTITO STRIZZAVANO L'OCCHIOLINO AL PDL MA ARRIVARE A QUESTO PUNTO CIO' MI FA PENSARE...PERCHE' QUESTA ALLEANZA (COME POI RIPORTERA' STORACE IN UN'ALTRO ARTICOLO) SU TUTTO IL TERRITORIO??CHE IDENTITA' AVREMO???CHE LOGICA HA???QUELLA DELL'INTERESSE???O QUELLA DI STORACE CHE COME TUTTI VUOLE UN POSTO AL SOLE IN REGIONE LAZIO???
QUESTA NON E' LA MIA LOGICA...LA MIA LOGICA E' DI CHI NON SI PIEGA... NON DI CHI HA DISTRUTTO L'IDEA DI UNA DESTRA IDENTITARIA, MODERNA MA FERMA SU PRINCIPI INCONFUTABILI...L'INTERESSE DI ALCUNI STA AMMAZZANDO LE IDEE....LE IDEE ALLA BASE DELLA POLITICA E DEL NOSTRO ESSERE DI DESTRA!!!
SE COSI' FOSSE LO DICO QUI COME SEMPRE SULLE "ALI DELLA LIBERTA'" QUESTO PARTITO NON MI APPARTIENE...AUSPICO CHE DA SOSTENITORE DI "AREA DESTRA" NON SI ARRIVI AL COMPROMESSO ANAL-POLITICO (CHE VA TANTO DI MODA)CHE STORACE STA PORTANDO AVANTI...SONO SICURO CHE ALTROVE C'E' MAGGIOR BUONSENSO...O LO SPERO...
UN SALUTO DA UNO CHE CREDE CHE LA POLITICA SIA ANCORA FATTA DI IDEE...SARO' SENZA SPERANZA MA QUELLA POCA CHE HO ME LA TENGO STRETTA!!!
A NOI...SE POTREMO ANCORA DIRLO....

FINI DIXIT...SIAMO ALLE COMICHE FINALI....VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


La proposta presentata dal viceministro Urso, An. Durissime reazioni dal Carroccio
Il via dal presidente della Camera e da D'Alema: "Idea giusta". Boccia Quagliariello, Pdl
"Ora di Islam a scuola", Fini appoggia
L'ira della Lega. La Chiesa non è contraria

ROMA - Introdurre nelle scuole pubbliche e private, un'ora di religione islamica facoltiva e alternativa a quella cattolica. Il viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso, finiano doc, getta un sasso nei Dialoghi Asolani, il workshop delle fondazioni Farefuturo e Italianieuropei. E provoca una bufera. La Lega grida allo scandalo, anche parte del Pdl innalza un muro contro l'idea. Ma la Chiesa e D'Alema aprono alla discussione. Monsignor Domenico Mogavero, presidente della Commissione Affari giuridici della Cei non cestina la proposta.

"Partire dalla scuola". Spiega il promotore dell'iniziativa: "Ad insegnare l'ora d'Islam, dovrebbero essere docenti riconosciuti italiani, al limite anche imam a patto che abbiamo i requisiti e siano registrati in un apposito albo", mentre l'Unione delle comunità islamiche in Italia Ucoii, preferirebbe che all'insegnamento confessionale del Corano continuassero a provvederele comunità religiose.

L'ira della Lega. Contraria la Lega: da Roberto Castelli, senatore della Lega e viceministro alle Infrastrutture, che parla di "provocazione" ("Una proposta strumentale che arriva pochi giorni dopo l'attentato alla caserma di Milano per seminare zizzania"), al collega di partito Luca Zaia, ministro dell'Agricoltura, che rilancia con un'idea opposta: introdurre l'ora di religione cattolica obbligatoria per tutti gli studenti islamici. Critico anche Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori del Pdl: "L'integrazione si ottiene promuovendo la nostra specifica identità".

D'Alema e Fini: "E' un diritto". L'idea trova invece riconoscimenti trasversali da Gianfranco Fini, presidente della Camera ("Una proposta di buon senso, per nulla scandalosa"), e dall'antico avversario politico Massimo D'Alema del Pd che non nasconde di essere d'accordo "anche se in un mondo ideale sarebbe opportuna un'ora di insegnamento di tutte le religioni insieme''.

L'apertura dalla Chiesa. Possibilista anche il Vaticano. Il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, aveva già in passato accarezzato l'idea di un'ora di Corano a scuola. Con i debiti "controlli", spiega, "eviterebbe che i giovani di religione islamica finissero nel radicalismo". Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, città con forte immigrazione islamica, e presidente della Commissione Affari giuridici della Conferenza episcopale italiane, non cestina la proposta: "Nulla in contrario. Serve però un accordo preventivo tra Stato e comunità musulmane italiane". Tuona invece contro la proposta il cardinale Ersilio Tonini che definisce l'idea "impraticabile".

I dati. Il numero dei minori immigrati iscritti nelle scuole è sensibilmente aumentato negli ultimi 10 anni.
Nel Dossier sull'immigrazione redatto nel 2002 dalla Caritas su dati del ministero dell'Istruzione e dell'Interno, se agli inizi degli anni '90 i minori immigrati iscritti nelle scuole erano 25.756, nel 2000 erano 147.406 (con una crescita annuale di 28 mila studenti), di cui il 20% frequenta la scuola materna, il 44% le elementari, il 24% le medie e il 12% le superiori.

Sempre meno scelgono l'ora di religione. Nell'anno scolastico 2007-2008, secondo le cifre della Cei, il 91% degli studenti iscritti alle scuole statali, dalla materna alla superiori, ha scelto l'insegnamento della religione cattolica. Ma sempre più studenti preferiscono rinunciare all'ora di religione: in quindici anni, l'aumento è stato del 2,4%. Al Nord ha rinunciato il 14,5%, al Centro il 9,7% e al Sud l'1,7%. In Toscana la percentuale più alta pari al 17,8%; la più bassa in Campania l'1,3%.


VI HO LASCIATO PER INTERO L'ARTICOLO TRATTO DA REPUBBLICA DOVE SI SCRIVE DELLA SCONCERTANTE PROPOSTA DEL VICEMINISTRO URSO...VERGOGNOSA A MIO PARERE...COME VERGOGNOSO E' STATO L'APPOGGIO IN PARTE DELLA CHIESA...PER FORTUNA C'E' IL VECCHIO TONINI CHE UN PO' DI SALE IN ZUCCA CE L'HA!!!!SEMPRE MENO SCELGONO L'ORA DI RELIGIONE A SCUOLA...SENTENZIA L'ARTICOLO...QUESTO NON PERCHE' DIO E' CAMBIATO...SONO CAMBIATI SFORTUNATAMENTE I TEMPI E CHI LO INSEGNA E CHI E' INTERESSATO ALL'INSEGNAMENTO...IN UN'EPOCA IN CUI DOVREBBERO ESSERE FORTI I NOSTRI,E RIBADISCO NOSTRI, VALORI CRISTIANIE IDENTITARI, UNA SCELTA DEL GENERE RAPPRESENTA UN LASCIAPASSARE PER IL DOMINIO DELL'ISLAM SULLA NOSTRA CULTURA!!!VERGOGNA VERGOGNA....1000 VOLTE VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

NASCONO I CIRCOLI DI AREA DESTRA!!!

www.areadestra.it

NASCONO
- I Circoli di Area Destra -
verso l’unità dell’Area



Prosegue lo sforzo di Area Destra che, coerentemente allo spirito che ha animato la sua nascita, ha individuato nella costituzione dei Circoli, lo strumento concreto a disposizione di tutti coloro che intendono impegnarsi sul territorio per realizzare quella UNITA’ D’AREA che rappresenta il punto di partenza di un cammino che porti la Destra Italiana ad essere protagonista della vita politica, sociale, culturale e civile della Nazione.

Una comunità intera di militanti richiede ciò a gran voce e lo vuole fortemente. Area Destra ha deciso dunque di rompere ogni indugio e di dare il buon esempio. I lunghi viaggi iniziano con il primo passo.

I Circoli di Area Destra vogliono essere centri di aggregazione, di confronto e di crescita sociale-politico-culturale, di scambio di idee e di promozione di iniziative per il perseguimento di quel cambiamento radicale che in tanti auspicano.

Con i Circoli disseminati sul territorio, uniti in un progetto comune, ma liberi di interpretare le diverse esigenze locali, Area Destra propone a tutti uno strumento nuovo e dinamico per tornare ad una politica vicino alla gente.


I membri del Comitato Promotore

Alberto Ferretti
Cristiano Lancianese
Laura Luciani
Massimiliano Mammi
Alessandro Pucci
Andrea Urso

NON RIVOLTARTI NELLA TOMBA....BENITO...



BUONGIORNO A TUTTI CARI LETTORI...SAPETE CHE NON MI RITENGO UN'APOLOGISTA DEL FASCISMO MA UN GARANTE NEL MIO PICCOLO DELLA LIBERTA' DI MANIFESTARE E DI ESPRIMERE IL PROPRIO CREDO SI'...VI LASCIO UN'ARTICOLO PUBBLICATO SULL'AGORA' DEL SITO AREADESTRA.IT PER FARVI CAPIRE CHE IL SINDACO DI PREDAPPIO SBAGLIA A CONSIDERARE IL CAVALIERE BENITO MUSSOLINI IL MALE ASSOLUTO...TANTI SONO STATI GLI ERRORI MA TANTE LE FACCE POSITIVE DI QUEL VENTENNIO CHE ILNEO SINDACO SI E' DIMENTICATO.RINGRAZIO PER LO SPUNTO ALESSANDRO.A VOI....


NDACO, PRIMA…? E… DOPO?

CHIAMATELA “Lettera aperta”

di Filippo Giannini

E’ necessario, prima di addentarmi, spiegare i motivi di questa mia lettera aperta.

Molti lettori ricorderanno le mail inviate al Signor Giorgio Frassinetti, Sindaco di Predappio, paese che dette vita a Benito Mussolini. Ebbene le mie mail si rifacevano ad alcune lamentele espresse dal Sindaco a causa di qualche manifestazione un po’ troppo folcloristica di piccoli gruppi di ammiratori del “male assoluto”, gruppi che si ritrovavano, appunto a Predappio, per rendere omaggio alla salma del Duce. Ebbene, proposi al Sindaco che quel paese sarebbe stata la sede adatta per promuovere quel processo a Benito Mussolini, processo che mai c’è stato, ma che tuttavia non ha impedito di battezzare - quel morto assassinato che non vuole morire – come male assoluto. Il Signor Frassinetti, che pur deve aver ricevuto le mie mail e quelle di alcuni lettori, mai si è degnato di una risposta. Questo è il motivo per cui mi rivolgo, ancora una volta, al Sindaco per provocarlo (chiedo venia per il mio ardire) e allego un mio precedente articolo con il quale chiedo al Signor Frassinetti: “E se questo è solo una parte del danno arrecato all’Italia tutta dal male assoluto, chiedo: Signor Sindaco, cosa è stato fatto prima…? E… cosa dopo?”.

I DANNI DEL “MALE ASSOLUTO”. CHE TU SIA BENEDETTO

Breve indagine sul mai sufficientemente deprecato, infausto, mefistofelico “Ventennio”

di Filippo Giannini

Sia chiaro un principio: quel che faccio e quel che scrivo sull’ argomento non è per nostalgia (pur avendo vissuto “uno spicchio” di un periodo esaltante e irripetibile), ma per contribuire alla giusta rivalutazione di un grande uomo quale fu Benito Mussolini.

I lettori più attenti ricorderanno che in un mio precedente articolo mi impegnai a fornire una spiegazione sul motivo che spinse l’intellettuale Cesare Muratti a scrivere, nel 1983, questa osservazione: . Con l’aiuto di Alessandro Mezzano e del suo libro (appunto dal titolo) “I danni del Fascismo” proverò a fornire la risposta.

Quel che segue è un elenco “frammentario ed incompleto, ma significativo, di alcune leggi, riforme ed opere che furono realizzate dal Fascismo e che cambiarono il volto della società italiana, ottenendo al regime e a Benito Mussolini quel consenso popolare, quasi totale, che oggi la cultura e la storiografia ufficiale si affannano a disconoscere” (purtroppo riuscendoci).

Quelli riportati più avanti sono provvedimenti concepiti e attuati dal Regime fascista. Prima del suo avvento di questi provvedimenti o erano appena abbozzati o, comunque mai trasformati in leggi, oppure addirittura inesistenti non solo in Italia, ma anche in Europa e negli altri continenti. In altre parole, per essere più chiaro, l’Italia fascista in campo sociale, e non solo sociale, fu all’avanguardia nel mondo.

Già il 24 maggio 1920, in un articolo dal titolo “L’epilogo”, Mussolini su “Il Popolo d’Italia”aveva scritto: . E, salito al potere, non perse tempo per attuare i suoi programmi.

Scrive Mezzano, in merito alla “Tutela lavoro Donne e Fanciulli”, legge promulgata il 26.4.1923, Regio Decreto n° 653: .

“Assistenza ospedaliera per i poveri, legge promulgata il 30.12.23, Regio Decreto n° 2841.

.

Che il lettore provi ad ammalarsi nella “culla della più grande democrazia: negli Usa” e compari l’attuale stato sociale vigente in quel Paese con quello di“quell’Italia” di ben ottanta anni fa.

“Assicurazione Invalidità e Vecchiaia”. Legge promulgata il 30.12.1923, Regio Decreto n° 3184.

“diritto”, come si ciancia oggi, nda) per ogni cittadino, ma che lo riscatta da quella posizione di servitù in cui lo Stato liberale aveva messo il lavoratore, per trarlo in una posizione di libertà e di dignità che lo investe in quanto uomo, e non solo in quanto lavoratore, e per questo gli assicura la certezza del sostentamento alla fine di una carriera di lavoro>.

“Riforma della Scuola (Gentile)”. R.D.L. n° 1054 del 6.5.1923.

.

La scuola non doveva fare distinzioni tra le classi sociali, ma garantire il diritto di studio a tutti, anche ai figli appartenenti alle classi meno abbienti. Questa riforma poneva le basi per una scuola più moderna. A quest’opera di risanamento culturale e morale ha fatto seguito, dalla fine della guerra, un rilassamento disgregativo fino a giungere - e i lettori lo ricorderanno - al demagogico assioma del “sei politico”, senza che i governi del tempo fossero in condizione di arrestare la conseguente “avanzata dei somari”. La riforma di Gentile poneva in evidenza la preoccupazione del legislatore a ravvivare una tradizione pedagogica nazionale con i maestri e i professori perno della vita della scuola: “La riforma vivrà, se i maestri la sapranno far vivere”. E con questo spirito veniva valorizzata,, di fronte allo studente, la personalità dei maestri e dei professori, ad ogni livello, dalle elementari all’università. Oggi il maestro e il professore sono privi di ogni autorità e lo studente si sente autorizzato anche a deriderli e a declassificarli. Questo nel nome di una presunta uguaglianza di intenti.

“Acquedotto Pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano”.

Valga per tutti quanto detto per l’Acquedotto Pugliese, ricordando che questo è il più grande acquedotto del mondo. Scrive Mezzano: .

Nessuna meraviglia per gli uomini di “quel regime”: il denaro pubblico era sacro. Oggi, invece, che si favoriscono gli appalti degli appalti, le modifiche delle modifiche di un progetto, le tangenti, le tante, troppe “cattedrali nel deserto”. Vale quanto ripetutamente scritto: qualsiasi confronto fra questo regime e quello precedente risulterebbe insostenibile; questo è il vero motivo per il quale si è coniato il termine “Fascismo: male assoluto”.

“Riduzione dell’orario di lavoro a 8 ore giornaliere, R.D.L. n° 1955 del 10.9.1923

<Prima del Fascismo quasi tutto era lasciato all’arbitrio del datore di lavoro, che spesso, con il ricatto psicologico della disoccupazione, costringeva i lavoratori a orari massacranti e in ambienti di lavoro malsani e insicuri>.

E’ facilmente comprensibile come questa serie di leggi sociali, se da un lato proteggevano i lavoratori dallo sfruttamento, dall’altra danneggiavano gli industriali, il grande capitale, gli speculatori: e questi divennero gli oppositori del regime. Tuttavia il cammino intrapreso dal Fascismo non si fermerà sino a quando le potenze plutocratiche mondiali non si coalizzeranno per abbattere un regime che stava diventando, per esse, pericoloso.

“Opera Balilla e Colonie marine per ragazzi”.

, scrive Mezzano, <il Fascismo attuò una rivoluzione significativa sottraendo alla Chiesa, anche al di fuori della scuola, l’educazione della gioventù che divenne di pertinenza dello Stato>.

La “Gioventù Italiana del Littorio” fu un’operazione colossale, mirante alla protezione dei ragazzi che vennero sottratti ai tanti pericoli che li minacciavano. L’attività ginnico-fisica, inculcò un’istruzione civile e sportiva. La Chiesa non perdonerà mai al Fascismo questo “strappo” che si trasformerà poi in avversione e sostegno al nemico in occasione della guerra ’40-’45.

“Opera Nazionale Dopolavoro”

Quasi in parallelo a ciò che per i giovani era la GIL, nasce per i lavoratori l’OND. Questo organismo ha il compito di portare cultura e svago tra la classe operaia, che nel passato era stata costretta ad una vita esclusivamente di lavoro, di sacrifici e d’ignoranza>.

Le strutture dell’Opera raggiunsero, in poco meno di un decennio, un livello unico al mondo. Alcune cifre significative: 1227 teatri, 771 cinema, 40 cine-mobili, 6427 biblioteche, 994 scuole di ballo e canto, uno stabilimento idrotermale, 11.159 sezioni sportive a livello dilettantistico con 1.400.000 iscritti, 2700 filodrammatiche con 32.000 iscritti, 3787 bande musicali e 2130 orchestre con 130 mila musicisti, 10 mila associazioni culturali. Con l’avvento delle “40 ore lavorative settimanali” i lavoratori e le loro famiglie possono viaggiare sui cosiddetti “treni popolari”, il costo del biglietto è ridotto del 70%. A guerra finita le strutture dell’OND confluiranno nella “Case del popolo” di matrice comunista e il PCI farà propri i principi ispiratori dell’OND facendoli passare (furbescamente) come proprie iniziative.

“ Reale Accademia d’Italia, RDL n° 87 del 7.1.1926.

Osserva Mezzano: prima e dopo l’unità, fu fondata l’”Accademia d’Italia” allo scopo di dare lustro e dignità all’ingegno e all’arte italiane>. L’Accademia venne poi soppressa, con Decreto Luogotenenziale del 28.9.1944, solo perché era una creazione del Fascismo. Continua Mezzano: .

In merito all’Enciclopedia Treccani il giornalista Franco Monaco ha scritto: una Enciclopedia Britannica, ma in Italia nessuno aveva mai pensato che si potesse farne una italiana. Proprio Gentile la suggerì all’industriale Giovanni Treccani>.

Treccani si mise immediatamente al lavoro. Sotto la direzione di Gentile lavorarono oltre 500 redattori e collaboratori selezionati nei vari rami della cultura italiana. Per espresso ordine di Mussolini fu adottato lo stesso principio che vigeva per l’Accademia d’Italia: la selezione doveva avvenire in base alla validità professionale e culturale del candidato, accantonando ogni preclusione di indole ideologica. Così all’Enciclopedia collaborarono anche noti “oppositori” e perfino alcuni firmatari del “Manifesto” di Croce. Il lavoro si svolse con velocità, capacità e puntualità miracolose. Il frutto di tutto ciò fu che l’Enciclopedia Italiana sopravanzò, come mole e valore culturale, sia la “Britannica” che la “Francese”. Nel 1937 l’Enciclopedia Italiana presentò il risultato del proprio lavoro: l’Enciclopedia era costituita di ben 35 volumi; i collaboratori erano stati in tutto 3000, (Franco Monaco).

“Bonifiche dell’Agro Pontino, dell’Emilia, della Bassa Padana, di Coltano, della Maremma Toscana, del Sele, della Sardegna ed eliminazione del latifondo siciliano”. RDL 3256 del 20.12.1923.

Mezzano: “Bonifica integrale”, sottolineato e riportato nell’intestazione delle leggi che vi si riferiscono>.

Il progetto prevedeva una serie di interventi che andavano dalla sistemazione e dal rimboschimento dei bacini ai lavori di sistemazione degli alvei dei corsi d’acqua, alla trasformazione colturale e alle utilizzazioni industriali, sempre secondo una coordinata e armonica pianificazione del territorio. Dal suolo bonificato sorgono irrigazioni, si costruiscono strade, acquedotti, reti elettriche, opere edilizie, borghi rurali e ogni genere di infrastrutture. Dalle Paludi Pontine sorsero “in tempi fascisti” vere e proprie città: Littoria, inaugurata l’8 dicembre 1932; Sabaudia (indicata da tecnici stranieri come uno dei più raffinati esempi di urbanistica razionale), il 15 aprile 1934; Pontinia, il 18 dicembre 1935; Aprilia, il 29 ottobre 1938; Pomezia, il 29 ottobre 1939. Nell’Agro Pontino furono costruite ben 3040 case coloniche, 499 chilometri di strade, 205 chilometri di canali, 15.000 chilometri di scoline. La “Bonifica integrale” continuò nell’alto Lazio, in Campania, in Sardegna, in Sicilia e così via in tutta Italia, ma non solo in Italia: non si possono dimenticare le grandi opere realizzate in Somalia, in Eritrea, in Libia, in Etiopia. Tutto questo, come si è detto, “in tempi fascisti” e senza alcuna ombra di “democratiche tangenti o mazzette”. La risposta a queste opere colossali proveniente dagli uomini dei “diritti e della libertà” è stata (e non sto scherzando) che le bonifiche integrali furono “un danno ecologico“. Oppure, come ha scritto Piero Palumbo (“L’Economia italiana fra le due guerre”, pag. 84: >. Un’osservazione che è un pugno nello stomaco al “Verde” Onorevole Pecoraro Scanio.

“Opera Nazionale Maternità e Infanzia, RD n° 718 del 15.4.1926.

”Opera Nazionale Maternità e Infanzia”. L’ONMI vuole dare e darà un concreto supporto a quella fondamentale cellula umana e sociale che è la famiglia, intesa non quale generatrice di forza di lavoro e di consumo, come è nella concezione materialistica del capitalismo e del marxismo, ma quale culla e nucleo vitale delle tradizioni, della storia e del futuro della Nazione e dello Stato. Centro vitale della famiglia è, per il Regime fascista, la madre (…)>.

Con questa legge lo Stato si fece carico dell’assistenza e dell’aiuto alle madri, volgendo particolare attenzione alle cure per le madri-lavoratrici. Questa legge, anticipatrice dei tempi è, quindi, una delle innovazioni più prestigiose del regime fascista. Furono istituite in ogni provincia le “Case della madre e del bambino”, gli asili nido, i dispensari del latte: tutte organizzazioni che giunsero ad accogliere circa 2 milioni di assistiti. Tutto questo era integrato da una assistenza medica e da una propaganda igienica. L’”Ente Opera Assistenza” curava la gestione delle Colonie estive e invernali, istituite per assistere soprattutto i bambini di famiglie meno abbienti. Gestiva, inoltre, speciali scuole e Colonie per la terapia dei colpiti dalla tbc”, i convalescenziari e centri per la cura dell’anemia mediterranea. Oggi tutti possono vedere in che stato si trovano gli ospedali per la cura della talassemia e quelli pediatrici che furono costruiti sul litorale da Rimini a Riccione. Luciano Violante “Assistenza agli illegittimi, abbandonati o esposti, legge dell’8.5.1927, RDL n° 798.

Mezzano: .

Oggi, in “regime democratico”, molti fanciulli vengono abbandonati ai pedofili e alla droga. Le donne reclamano la libertà sessuale e il “diritto all’aborto”, sanzionato e garantito addirittura dallo Stato. E quando lo Stato non interviene il povero lattante viene abbandonato come immondizia, in un cassonetto. D’altra parte, come disse Luciano Violante, “Questo è lo Stato dei diritti e della libertà”.

“La Carta del Lavoro, Pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” n° 100 del 30.4.1927.

. La “Carta del Lavoro” intendeva portare a confronto, su uno stato di parità, secondo un progetto di collaborazione e solidarietà che superasse la rovinosa filosofia materialistica della lotta di classe, due tradizionali antagonisti sociali: il capitalismo e il lavoro. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i vantaggi per i lavoratori previsti in questa legge rivoluzionaria. Ne elenco solo alcuni: obbligatorietà della stipula di Contratti collettivi di categoria; istituzione della Magistratura del Lavoro; diritto alle ferie annuali; istituzione della indennità di fine rapporto; istituzione degli uffici di collocamento statali; assicurazione sugli infortuni sul lavoro; assicurazione per la maternità; assicurazione contro le malattie professionali; assicurazione contro la disoccupazione; Casse mutue per le malattie eccetera.

L’antifascista Gaetano Salvemini scrisse: . Oggi, invece, quotati giornali stranieri si affollano per denunciare la mafia politica e la pletora di deputati e senatori che siedono in Parlamento, pur essendo stati condannati dalla giustizia per reati vari. Non c’è che dire, anche oggi, siamo “studiati”.

“Esenzioni tributarie per le famiglie numerose RDL n° 1312 del 14.1.1928 e

“Assegni familiariRDL n° 1048 del 17.6.1937.

Mezzano scrive: .

Grazie a queste leggi lo Stato riconosceva agli operai che si sposavano entro il venticinquesimo anno un assegno nuziale di 700 lire. Inoltre, se i coniugi guadagnavano meno di 1.000 lire lorde al mese, veniva loro concesso un prestito senza interessi compreso tra le 1.000 e le 3.000 lire. Alla nascita del primo figlio, il prestito si riduceva automaticamente del 10%; così, gradualmente, sino alla nascita del quarto figlio, il prestito veniva condonato. Il capofamiglia con prole numerosa (sette figli) godeva di privilegi particolari: Mussolini inviava, o consegnava personalmente, 5.000 lire, oltre una polizza di assicurazione. Una tessera gratuita valida per tutti i mezzi pubblici cittadini giungeva al capofamiglia tramite la locale sezione della Federazione fascista. Altri privilegi per queste famiglie numerose erano: la possibilità di contrarre prestiti a tasso bassissimo, sconti nell’affitto degli appartamenti, assegni familiari ragguardevoli. E ancora: per gli operai con un figlio, lire 3,60 la settimana; lire 4,80 per quelli con due o tre figli; 6 lire per quelli con quattro figli e oltre.

“Legge sull’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali e legge istitutiva dell’INAIL, RD. n° 928 del 13.5.1929 e RD. n°264 del 23.3.1933, “Legge istitutiva dell’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale)”, RDL n° 1827 del 4.10 1935.

.

Il Regime fascista nel suo “programma politico e sociale per l’ammodernamento e l’industrializzazione del Paese”, come osservato anche da James Gregor, non poteva eludere una globale politica previdenziale. La competenza dell’INPS andava dall’invalidità e vecchiaia alla disoccupazione, dalla maternità alle malattie. Altre assicurazioni coprivano, praticamente, la totalità dei prestatori d’opera, garantendo così all’Italia un altro primato mondiale. Sulla scia dell’INPS sorsero, sempre negli anni ’30, l’INAM, l’EMPAS, l’INADEL, l’ENPDEP, tutti enti che permetteranno poi, anche se fra scandali, ruberie e arroccamenti di potere politico, all’Italia post-fascista di tutelare i lavoratori.

“Istituzione del Libretto di Lavoro”.

Mezzano osserva: , in generale, fossero rispettate tutte le leggi emanate a difesa del mondo del lavoro, viene istituito il Libretto di Lavoro>.

Per avere solo una idea del maltrattamento subito dalla verità dopo la caduta del Fascismo, ecco come lo “storico” Max Gallo riporta la notizia in “Vita di Mussolini”, pag. 118: . Credo, mi auguro, penso e spero che il Sindaco di Predappio non sia sceso a questo livello…

“Riduzione dell’orario di lavoro a quaranta ore settimanali” RD. n°1768 del 29.5.1937.

Mezzano: .

Questa legge (poi meglio conosciuta come “sabato fascista) era già prevista nel programma fascista del 1919 e si inserisce con naturalezza nell’obiettivo di forgiare lo “Stato del Lavoro” nel quale la figura del lavoratore si trasforma sempre più da salariato in protagonista e compartecipe dell’impresa.

Legge istitutiva dell’ECA (Ente Comunale di Assistenza). RDL n° 847 del 19.6.1937.

Sempre Mezzano: ”Ente Comunale di Assistenza”, allo scopo di assistere individui e famiglie in stato di necessità e di controllare e coordinare tutte le altre associazioni esistenti che abbiano analogo fine>.

E’ superfluo commentare questa legge, tanto è palese la sua finalità. I più bisognosi non vengono più assistiti da opere misericordiose, ma tramite una legge specifica dello Stato.

Mi fermo qui perché, come ho scritto all’inizio, potevo presentare, per ovvi motivi di spazio, solo un elenco “frammentario ed incompleto” di alcune leggi sociali concepite dal Regime fascista. Tante altre tutte di spiccato valore sociale, uniche o prime nel mondo, arricchiranno la Storia del Fascismo. Una fra queste, . Mezzano si riferisce alla “Socializzazione delle Aziende”: una riforma che avrebbe portato alla completa “Socializzazione dello Stato”: una riforma che fu vanificata solo perché la plutocrazia mondiale volle mettere fine al Regime Fascista che, come disse Mussolini, . Intendeva, ovviamente, “il mondo dell’usura e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.

Mussolini e i suoi seguaci realizzarono uno Stato sociale, nonostante le difficoltà create lungo il loro cammino, decisamente all’avanguardia coi tempi, e questo senza aver avuto la possibilità di alcun esempio precedente. La validità di “quel sistema” è convalidata dal fatto che “quelle innovazioni”, come ha scritto Vittorio Feltri: .

E concludo, Signor Sindaco, Lei è una persona onesta, dopo aver letto quanto fece “quel Suo compaesano” (che poi, come detto è solo una frazione di quanto fu fatto, fra grandi difficoltà in vent’anni), quando verranno quegli scagnozzi a rendere omaggio a quel grande uomo, si metta alla loro testa e vada anche Lei ad inginocchiarsi su “quella tomba”.

Se questa mia è stata una lettera aperta, non posso non concludere che inviandoLe cordiali saluti.









CHI MUORE (Ode alla vita)
di Pablo Neruda

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

PER PAR CONDICIO....CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA...BACIAMO LE MANI TONI'!!!!!



Roma - Il ministro Antonio Di Pietro è indagato per appropriazione indebita, falso in atto pubblico e soprattutto per truffa aggravata ai danni dello Stato finalizzata al conseguimento dell’erogazione di fondi pubblici. L’inchiesta della procura di Roma verte su presunte irregolarità commesse dall’ex pm nella gestione delle finanze nell’Italia dei Valori. Sotto osservazione le spese elettorali, le movimentazioni dei conti del suo partito, l’utilizzazione dei finanziamenti pubblici incassati e delle somme ricevute dai simpatizzanti: in tutto, oltre 20 milioni di euro. Nelle carte c’è anche la storiella di un assegno «non trasferibile» da 50mila euro destinato al partito ma ugualmente incassato da Di Pietro, oggi alleato di Veltroni. Nel mirino dell’autorità giudiziaria, dunque, finisce la presunta gestione «privatistica» e «familiare» del partito da parte del suo presidente, di cui hanno parlato pubblicamente parecchi ex compagni di viaggio (vedi Giulietto Chiesa, Elio Veltri e Beniamino Donnici) e su cui si dilunga, nel 2006, l’esposto-bomba presentato all’autorità giudiziaria romana dall’avvocato Mario Di Domenico, uno che dell’Italia dei Valori conosce ogni dettaglio essendo stato tra i soci fondatori ed avendo ricoperto l’incarico di segretario. È lui, l’uomo-ombra del Tonino nazionale, la gola profonda dell’inchiesta che preoccupa Di Pietro e i suoi alleati.
Il diretto interessato, Antonio Di Pietro, ribatte ad alcune anticipazioni del settimanale Panorama: «Accolgo con un sorriso i tentativi di Panorama di sporcare la campagna elettorale con allusioni che non hanno alcun riscontro con la realtà. I fatti penali in questione sono già stati valutati, sia in sede civile con il rigetto di tutta la domanda del denunciante, sia in sede penale con la richiesta di archiviazione formulata dal pm già dall’anno scorso. Ora c’è solo l’udienza di opposizione all’archiviazione fissata dal Gip, a seguito del reclamo del denunciante». Il prossimo 27 febbraio, infatti, il gip Carla Santese deciderà che cosa fare del fascicolo 4620/07 che ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati del ministro delle Infrastrutture. Tre gli esiti possibili nell’udienza in camera di consiglio fissata per quella data. Il primo: il gip accoglie la richiesta di archiviazione presentata il 10 gennaio 2007 dal pm Giancarlo Amato, motivata sull’obiettiva inesistenza di una legge specifica che regolamenti la vita dei partiti (tra le righe si fa comunque riferimento ad una eventuale «negativa ricaduta di immagine personale e politica - per Di Pietro, ndr - che la notorietà del fatto potrebbe determinare nell’opinione pubblica»). Il secondo: il gip opta per un supplemento di indagine invitando, così, il pm a svolgere nuovi e più approfonditi accertamenti alla luce anche delle ulteriori memorie presentate dalla parte offesa. Il terzo: il gip, alla luce del contraddittorio in udienza e delle risultanze investigative depositate, decide di rinviare a giudizio Antonio Di Pietro e in subordine la deputata-tesoriera dell’Idv, Silvana Mura, indagata anch’essa. Capitolo delicato quello del conto in banca nel quale sarebbero passati i circa due milioni di euro che sarebbero stati stornati dal bilancio dell’IdV per essere poi utilizzati in personali campagne elettorali senza il nulla osta previsto nello statuto del partito. Buona parte della documentazione esaminata dalla Gdf è dedicata al complicato intreccio politico finanziario dell’Italia dei Valori diviso tra «partito-movimento» e «associazione». In entrambi i casi presiede Di Pietro, la tesoriera è sempre la Mura, la poltrona di segretario dal 2006 è ricoperta da Susanna Mazzoleni, già signora Di Pietro. Chi fa da sé, all’Idv, fa per tre.

CARO CAVALIERE NON TI E' RIUSCITA LA MAGIA !!!!!E ALLORA....TOCCATI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!




La Consulta ha bocciato il 'lodo Alfano' per violazione dell'art.138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal 'lodo' per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il 'lodo' è stato bocciato anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza). L'effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare l'illegittimità del 'lodo Alfano' é stata presa a maggioranza, secondo quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate. Il 'verdetto' della Corte costituzionale sarà ufficializzato a breve dalla Consulta con un comunicato.

"Vado avanti, la Corte e' di sinistra e queste cose mi fanno un baffo". Questa la prima reazione del premier alla notizia. ''Noi dobbiamo governare cinque anni con o senza il lodo, io non ci ho mai creduto'' al fatto che passasse ''perche' con una corte Costituzionale con undici giudici di sinistra era impossibile che lo approvassero'', ha aggiunto Berlusconi.

IL COMUNICATO DELLA CONSULTA

Da Palazzo della Consulta è stato diffuso il seguente comunicato: "La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma".

LE REAZIONI: IL MINISTRO, LA SENTENZA SORPRENDE. BOSSI, NON CI PIEGANO

"E' una sentenza che sorprende, e non poco, per l'evocazione dell'art.138 della Costituzione". Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, commenta la decisione dei giudici della Consulta. "La Corte Costituzionale - afferma - dice oggi ciò che avrebbe potuto e, inevitabilmente, dovuto dire già nel 2004 nell'unico precedente in materia".

''E' incomprensibile - continua il Guardasigilli in una nota - come giudici costituzionali abbiano potuto spendere, nel 2004, pagine su pagine di motivazioni relative alla rinunciabilita' della sospensione processuale, alla sospensione della prescrizione e tanto altro ancora senza fare alcun riferimento alla necessita' di una legge costituzionale. Tale argomento, preliminare e risolutivo, e' inspiegabile che venga evocato quest'oggi''. ''Se questo argomento, che non condividiamo, fosse stato usato a tempo debito, avrebbe evitato al parlamento di essere oggettivamente indotto a utilizzare lo strumento della legge ordinaria e - conclude Alfano - al Capo dello Stato una promulgazione munita di pubbliche motivazioni (nota luglio 2008)''.

''Andiamo avanti, non ci piegano''. Umberto Bossi, prima di entrare in una riunione del gruppo della Lega, commenta cosi' la decisione della Consulta sul Lodo Alfano. E parla del suo incontro, concluso poco fa, con Silvio Berlusconi. ''Nemmeno lui vuole le elezioni anticipate - dice - L'ho trovato forte e questo mi ha fatto molto piacere, l'ho trovato deciso a combattere''. ''Se si ferma il federalismo facciamo la guerra'', ha concluso il leader della Lega.

E' una sentenza politica, ma il presidente Berlusconi, il governo e la maggioranza continueranno a governare come, in tutte le occasioni dall'aprile del 2008, hanno richiesto gli italiani con il loro voto". Paolo Bonaiuti, portavoce del presidente del Consiglio, interviene così, con una nota, sulla decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità del Lodo Alfano.

Gli fa eco Fabrizio Cicchitto: ''E' incontestabile che la Corte Costituzionale ha rovesciato la sua precedente impostazione. L'unica spiegazione di questo cosi' profondo cambiamento della sua dottrina sulla materia regolata dal lodo Alfano deriva da un processo di politicizzazione della Corte che si schiera sulla linea dell'attacco al presidente Berlusconi'': cosi' il presidente del gruppo del PDL alla Camera. ''Ma il presidente, forte dell'appoggio di cui gode nel Paese - aggiunge - continuera' a governare affrontando a viso aperto processi imbastiti sulla base dell'uso politico della giustizia. E' evidente che questo deliberato della Corte da' un contributo al deterioramento della dialettica politica nel nostro Paese considerando anche il sicuro uso strumentale che di esso verra' fatto. In questa vicenda - conclude - dovra' far sentire la sua voce quella che sappiamo essere la maggioranza del popolo italiano''.

"La Corte, un tempo costituzionale, da oggi non è più un organo di garanzia, perché smentendo la sua giurisprudenza ha emesso una decisione politica che non priverà il Paese della guida che gli elettori hanno scelto e costantemente rafforzato di elezione in elezione": è il giudizio del presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri. "E' una giornata buia per i valori della legalità - ha aggiunto Gasparri - e che segna il tramonto di una istituzione che ha obbedito a logiche di appartenenza politica e non a valutazioni di costituzionalità. Il governo andrà avanti mentre chi ha tradito la propria funzione di garanzia non cancellerà la volontà democratica del popolo italiano".

''Le sentenze si rispettano, ma possono essere criticate. E in questo caso deve essere criticata durissimamente''. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL. ''Si tratta infatti - prosegue - di una sentenza sconvolgente, nel senso letterale del termine poiche' sconvolge i precedenti orientamenti della Corte Costituzionale. E' cioe' sconvolgente rispetto alla sentenza del 2004 sul lodo Schifani, che viene radicalmente contraddetta e il cui estensore, giova ricordarlo, e' attualmente il presidente della Consulta. Ed e' sconvolgente riguardo alle valutazioni del presidente Napolitano, rese note al momento di autorizzare la presentazione alle Camere del lodo Alfano, all'atto della promulgazione, e ribadite in risposta alle polemiche inscenate sul sito di Beppe Grillo''.

Via del Plebiscito chiusa al traffico, transenne e un cordone di uomini delle forze dell'ordine che separano decine di giornalisti e cameramen e fotografi dall'ingresso di palazzo Grazioli. Si presenta così la strada in cui risiede il premier Silvio Berlusconi poco tempo dopo la sentenza della Consulta sul Lodo Alfano. Un vero e proprio assedio di cronisti e fotocineoperatori che attendono l'uscita del presidente del Consiglio che, stando al programma, a breve dovrebbe lasciare la residenza romana per dirigersi - presumibilmente a piedi - ad una mostra il cui ingresso dista meno di un centinaio di metri da palazzo Grazioli. C'é una scena piuttosto insolita, visto che le transenne, ad eccezione di quando vi sono manifestazioni nel centro storico, non sono mai apparse a via del Plebiscito, nemmeno nei momenti politicamente più caldi.

IL PD, RISTABILITA UGUAGLIANZA. DI PIETRO, PREMIER SI DIMETTA

Il lodo Alfano "é incostituzionale. E noi lo abbiamo detto subito, sin da quando ci riunimmo a piazza Navona in migliaia per gridare allo scandalo su questa legge che Berlusconi si è fatto per sistemare i suoi processi. Già allora, ci rivolgemmo al capo dello Stato per pregarlo di non firmare questo scempio di incostituzionalità e immoralità". Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. "Allora rimanemmo stupiti - aggiunge Di Pietro - che il capo dello Stato, non solo firmò il Lodo, ma dichiarò che lo faceva non per dovere, ma perché lo riteneva del tutto costituzionale". "Spero che da oggi, alla luce della decisione della Consulta - conclude - il presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si dimetta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato. E spero che il presidente della Repubblica, d'ora in poi, non sia così frettoloso nel firmare provvedimenti incostituzionali e immorali".

''Mi pare che la decisione metta un punto fermo e dica che senza una legge costituzionale Berlusconi e le alte cariche sono cittadini come tutti gli altri e sono tenuti a sottoporsi a giudizio. Berlusconi continui a fare il suo mestiere sapendo che deve andare a sentenza''. Pier Luigi Bersani commenta cosi' la decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano.

La Consulta ha "ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge". Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, commentando la sentenza della Corte costituzionale sul Lodo Alfano. "Il supremo organo di garanzia del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale - ha detto Franceschini a Montecitorio - ha semplicemente ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Tutti siamo uguali davanti alla legge - ha concluso - anche i potenti".

GRAZIE ALEMANNO PER LA SUA DISCRIMINAZIONE!!!



PRIMA......

DOPO.......



VOLEVO LASCIARVI UN POST INTERESSANTE DEL CARO AMICO PAOLO E CONDIVIDERLO CON VOI CARI AMICI LETTORI!!!ALLA PROXXXXXXXXXX!!!



Ci sarà anche una delegazione di Casapound Italia alla fiaccolata contro l’
intolleranza e tutti i razzismi che si terrà domani alle 19 a Roma. 'Contrari
per natura ad ogni forma di discriminazione basata su criteri razziali,
religiosi o su inclinazioni sessuali, annunciamo la nostra partecipazione alla
fiaccolata indetta da Comune, Provincia e Regione", spiega l'associazione che
fa capo a Gianluca Iannone nella nota in cui annuncia la partecipazione di una
quindicina di militanti alla manifestazione ''indetta - ricorda Cpi - a seguito
degli episodi di intolleranza verificatisi nella Capitale nel corso dell'ultima
settimana''.
"Ci sembra si stia innescando un clima di caccia alle streghe
inevitabilmente destinato a sfociare in odio politico - prosegue Casapound -
Poco spazio è lasciato al dibattito politico, mentre tutta l'attenzione è
destinata alla creazione di pubbliche gogne mediatiche sulle quali cercare
scampoli di pubblicità''.
''La nostra partecipazione - conclude la nota - va interpretata solo per ciò
che rappresenta: un secco rifiuto verso forme di conflitto, soprattutto se non
basate su diverse visioni della Famiglia, della Comunità nazionale, dello
Stato, ma solo su personali appartenenze o inclinazioni''.


Iannone:
“Abbiamo aderito alla manifestazione perché, lungi dai buonismi di facciata,
ne condividiamo filosofia e motivazioni, tutte inerenti a stemperare un clima
probabilmente creato ad arte”. Così Gianluca Iannone, presidente di Casapound
Italia circa la propria adesione alla fiaccolata di domani organizzata da
Comune, Provincia e Regione. “Leggiamo tuttavia dichiarazioni di sdegno nei
confronti della nostra partecipazione, dichiarazioni che provengono da coloro
che si autodefiniscono maestri di tolleranza ed aperto dialogo. Registriamo l’
appello del Sindaco di Roma, il quale ci invita a non presentarci, onde evitare
momenti di tensione tutti ascrivibili a sigle ed organizzazioni che aderiscono
ad una manifestazione contro l’intolleranza”. Continua la nota “ci sembra
chiaro da che parte si trovino gli intolleranti, se all’interno della
manifestazione oppure impediti a partecipare ad un corteo solo formalmente
aperto a tutti”. “Non parteciperemo più all’evento perché evidentemente ne
avevamo frainteso il senso: non dar voce a tutti, ma a coloro che continuano ad
attaccare Casapound senza alcun fondamento di verità”. “E’ proprio vero che nel
mondo degli uguali c’è sempre chi è più uguale degli altri”.

MASSIMA SOLIDARIETà A CASA POUND!!!
è Proprio vero: in Italia c'è chi può avere la libertà di riunirsi, di
manifestare, di esprimere le proprie idee e chi non può. Casa Pound rientra di
sicuro nella lista del secondo tipo!

COMUNICAZIONE A TUTTI I LETTORI

CON PIACERE INFORMO TUTTI I LETTORI E I SIMPATIZZANTI DEL MIO BLOG CHE DA OGGI TROVERETE IL MIO LINK SUL SITO www.areadestra.it COSI O DA QUI O DAL SITO NAZIONALE POTRETE TROVARE TUTTE LE NOTIZIE RIFERITE A QUESTO IMPORTANTE PROGETTO PER IL RILANCIO DELLA "DESTRA" VERA...AUTENTICA!!!A PRESTO!!GRAZIE PER L'ATTENZIONE!!!

BURQUA: PRO O CONTRO!!!!



In burqa al supermercato,
Gentilini: «Le leggi vietano mascherate»

Pieve di Soligo, una cliente ha chiesto senza risultato di allontanare una donna dal negozio


TREVISO - «È inutile che si faccia portatrice di usi e costumi di Paesi diversi; in Italia deve inginocchiarsi davanti alle nostre leggi che vietano "mascherate"». Non usa mezzi termini il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, commentando la vicenda della donna che si è presenta in burqa al supemercato a Pieve di Soligo (Treviso) e che una cliente ha chiesto senza risultato fosse allontanata. «Se la incontrassi - dice all’Agenzia Ansa Gentilini - la denuncerei. Non c’è nessuna legge italiana che permetta di portare il burqa. Non ci possono essere "mascherate" perché la religione o la tradizione non possono andare contro le leggi dello Stato. C’è sono una deroga per i carri mascherati, ma è un momento che fa parte della tradizione locale, veneta, e lì finisce».

Gentilini rivendica poi la paternità dell’azione pubblica contro le donne che indossano il tipico indumento d’area musulmana, ricordando che qualche anno fa «credo di essere stato il primo a fermare donne in burqa, a portarle in caserma, a farle identificare e diffidare a non andare contro alle leggi di pubblica sicurezza che fanno divieto di portare elementi che impediscono di vedere il viso. Non si sa se sotto quel vestito possa esserci un uomo o una donna. Uno Stato di diritto non può tollerare che non si rispettino le leggi e quindi invito le forze di polizia ad applicarle».

Poi Gentilini si rivolge al governo «affinché prenda posizione perché altrimenti qui ognuno può fare quello che vuole», dicendosi convinto che la donna al supermercato doveva essere identificata e diffidata dagli organi competenti. La direzione del supermarcato aveva dichiarato di non aver trovato nulla di male nel fatto che una persona possa osservare le sue tradizioni.

Fonte corriere della sera - corriere del veneto.

L'art. 85 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza recita: "E'vietato comparire mascherato in luogo pubblico. Il contravventore è punito con la sanzione amministrativa da euro 10,00 ad euro 103,00. E' vietato l'uso della maschera nei teatri e negli altri luoghi aperti al pubblico, tranne nelle epoche e con l'osservanza delle condizioni che possono essere stabilite dall'autorità locale di pubblica sicurezza con apposito manifesto. Il contravventore e chi, invitato, non si toglie la maschera, è punito con la sanzione amministrativa da euro 10,00 ad euro 103,00." La legge é uguale per tutti o solo per gli indigeni? A voi l'ardua sentenza...e qui non si parla di Carnevale o Halloween signori miei...ma di rispetto delle leggi in vigore...datemi del leghista ma questa deve essere una battaglia fortemente identitaria di chi deve avere a cuore il rispetto delle leggi...lasciamo stare i modi di Gentilini...per certi versi anche nel passato discutibili..ma questa è una battaglia di rispetto e sicurezza per noi tutti...anche qui da noi il papocchio sinistrorso nel non troppo lontano ottobre 2007 non ha fatto niente per fermare la donna col burqua...questo non è razzismo...è garantismo e rispetto!!!!Alla prox carissimi!!!!!!!!!!!!!!!!!


E' ORA DI FINIRLA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


IN ALLEGATO COMUNICATO STAMPA DI AREA DESTRA DI SOLIDARIETA' ALLA ON. DANIELA SANTANCHE' PER LA VILE AGGRESSIONE SUBITA DAGLI ISLAMICI A MILANO

WWW.AREADESTRA.IT

COMUNICATO STAMPA

In un giorno di grave lutto per la nazione, contemporaneamente al rientro dei feretri dei nostri sei paracadutisti della folgore da Kabul, si perpetrava l'ennesimo atto di assurda e cieca violenza a carico della nostra sempre meritevole On. Daniela Santanchè.

Di fatto, mentre manifestava assieme alla popolazione di Milano, contro l'uso del Burka da parte delle donne islamiche, veniva avvicinata e colpita più volte da un uomo di fede islamica, il quale nel mentre, anche se pur con un braccio ingessato, oltre a farla stramazzare al suolo colto da un'ira funesta, le urlava contro frasi ingiuriose ed umilianti, arrivando anche a definirLa una "puttana".

Accorreva un secondo islamico, armato di un cartello stradale divelto, e solo la presenza delle forze di pubblica sicurezza e della Digos scongiurava danni fisici di certo più gravi di quelli accusati dalla stessa.

Successivamente ricoverata presso il pronto soccorso, i medici accertavano sul suo corpo, gravi e diffuse contusioni toraciche, le quali comporteranno a seguire una prognosi di venti giorni .

Area Destra, CONDANNA unanimemente questo vile e grave attacco personale alla On. Santanchè, richiamando l'attenzione della pubblica opinione, sul grave stato di intolleranza che si sta generando a discapito di cittadini italiani, che nei modi e nelle forme previste dalla costituzione, manifestano per il rispetto delle leggi e della nostra costituzione e trovano come oppositori i seguaci proprio dei quella religione islamica, che quotidianamente ci vede impegnati a difesa di stati come il Libano e l'Afghanistan per la difesa di una incerta democrazia.

RICONOSCE e GARANTISCE all'On. Daniela Santanchè ogni possibile atto solidale con il proprio personale impegno, RICHIAMA le istituzioni e le forze dell'ordine affinché vengano presi tutti gli opportuni provvedimenti contro esecutori e mandanti di questi fatti .


SAPETE CHE L'ON. SANTANCHE' NON E' CERTAMENTE LA MIA MENTORE MA MERITA LA MIA SOLIDARIETA' E IL RISPETTO PER QUELLO CHE FA E PER QUELLO IN CUI CREDE...NON MI DILUNGO OLTRE PER NON GENERARE ACCUSE DI RAZZISMO(ANCHE SE PER QUESTE VIGLIACCHI SONO FIERO DI ESSERE RAZZISTA)ANCHE PERCHE' POTREI TROVARE LA MIA CASA BRUCIATA DA QUALCHE MOLOTOV...SALUTI.

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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it