Oggi è il 23 marzo e 90 anni fa a Milano iniziava a prendere corpo politico la grande intuizione di B. M.Da allora, l’Idea si è sviluppata come un grande Movimento che ha attraversato la Storia dapprima come Regime poi come Repubblica per continuare successivamente come Partito all’interno delle istituzioni liberal-democratiche. La Grande Intuizione conserva intatta la sua validità alla luce delle trasformazioni politiche, economiche e sociali in atto in Italia e nel Mondo. Una Grande Mistificazione, iniziata a Fiuggi nel 1995, ha cercato di arrestare la marcia del Movimento e dell’Idea. Ma questo progetto non ha vinto perchè oggi ci sono, con chiarezza, gli ANTI e coloro che ANTI non sono e non saranno mai. LA DESTRA e LA FIAMMA TRICOLORE sono interpellate dal quel 23 marzo 1919 a dare continuità, nell’unità, alla marcia del Movimento e a sventolare alta la bandiera issata nel dicembre 1946 da Almirante e da tutti i fondatori del MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO. L’Idea è viva ed attuale. Il Regime è Storia. Il Movimento è l’Idea che attraversa la Storia. Altre strade non esistono.QUESTA E’ LA NOSTRA IDENTITA’ VALORIALE.

Vi ho lasciato con questo post per farvi capire che laDestra, vera, non piegata al "paron" c'è ancora...questo post è un misto di ironia(la foto non vuole offendere nessuno ma è un segno di ironia sicuramente più delicato di tante Guzzanti o Grilli vari...)e di dispiacere...spiace
vedere tutti quei camerati che vorrebbero lottare ma che lo spirito di gruppo li ha sopiti...spiace vedere che la STORIA dell'MSI è stata canforanizzata(come i maglioni di lana nei cassetti) in vista di una redenzione a scopo pseudo-modernista-democratico...ma l'MSI non è morto per chi ci crede...sarà questo ilmovimento politico giusto lo decideranno gli elettori conscenzienti ma lo spirito di Destra non si ferma a simboli e bandiere e banderuole...ma lo si ha nel cuore...e io credo che se si ha una cosa nel cuore la si protegge con tutta la forza possibile!!!questo vale anche per chi non si rivede più in idee valoriali identitarie di certa valenza, di qualsiasi corrente e colore...lottate per le vostre idee con la consapevolezza di aver fatto il vostro dovere!!!!

certo...non sono la persona più adatta che può dare lezioni di vita e neanche non vorrei esserlo ma un consiglio da amico lo posso dare...Alla proxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

FINI-TO-TUTTO...SINCERITA'


Carissimi lettori...vi lascio questo post per esprimere le contraddizioni del nostro ex segretario di AN Gianfranco Fini che ha deciso di cancellare anni di storia(ma NOI no!!!)per fondersi in un "papocchio" chiamato PDL...ossia Partito dei Democristiani Lecchini...mi spiace dover dire questo e so che può indignare i miei amici e conoscenti ex camerati...so che qualcuno si sta tappando il naso per questo trapasso e per questo lo chiamo a fare un gesto di coscienza...si ritiri prima che tutto sia perduto!!!Il titolo è emblematico....sincerità...a voi il commento su questo excursus storico di Fini negli ultimi anni!!!!ne seguirà un altro a breve....per carità...rispetto per le decisioni ma non CONDIVISIONE!!!A NOI!!!
LE FRASI DI FINI…TO
Siamo gli eredi del fas.cis.mo, i post.fas.cis.ti o il fas.cis.mo del 2000. 1991
Il fas.cis.mo è stato il male assoluto. 2006
Mus.sol.ini è stato il più grande statista del 900. 1994
I partigiani stavano dalla parte giusta: la destra si riconosca nell’antifa.sci.smo. 2008
Un maestro dichiaratamente omosessuale non può fare il maestro. 1998
Bisogna tutelare i diritti delle coppie di fatto, questo vale anche per i gay. 2003
In ultimo.Mai più con Bossi.
Bossi è un alleato leale e fedele.
Il PdL non sarà un partito con un pensiero unico.
“Wuuuuuuuuuuu………..”

POVERINI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! DALLA PARTE DEI CITTADINI....


TRATTO DA CORRIERE.IT

Ciao a tutti!!!!lascio a voi il commento di questa notizia....passa per il Cavaliere che ci dice di allargare le stanze della casa e di comprare un'auto nuova(dove vive??????????) ma i paladini dei "pitocchi" Veltroni e Franceschini? Riflettete cari amici lettori e commentate...io uno ce l'avrei: ma andate affan...cuore!!!!


pubblicate le dichiarazioni dei redditi dei politici relative ai 2007
Berlusconi guadagna dieci volte di menoVeltroni doppia Franceschini, ultimo Fini
Il premier scende da 139 a 14 milioni. L'ex segretario del Pd supera i 400mila euro, ma non denuncia case né auto
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SCHEDA: i redditi della squadra di governo
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Silvio Berlusconi (Ap)MILANO - Il più ricco, ça va sans dire, è Silvio Berlusconi con 14 milioni di euro e passa. Ma il premier si è "impoverito" parecchio. Seguono alcuni membri del governo e i coordinatori del Pdl: Tremonti, Letta, Verdini e la Russa. Tra i leader politici il secondo è Walter Veltroni, parecchio distante dal suo successore Franceschini. Poi ci sono Di Pietro, D'Alema, Casini, Bossi. Il penultimo della lista - tra i big - è il presidente della Camera Gianfranco Fini, "battuto" dal collega del Senato Schifani. Ultimo il ministro Franco Frattini, all'epoca commissario Ue, il cui imponibile italiano risulta pari a zero. Tra i senatori a vita il più ricco è Carlo Azeglio Ciampi, con 750.657 euro.
BERLUSCONI - Sono alcuni dati che risultano dalle dichiarazioni dei redditi dei politici relative al 2007. Una cosa salta all'occhio: il reddito del premier Berlusconi è quasi dieci volte inferiore rispetto a quello del 2006. Il Cavaliere ha denunciato un imponibile di 14.532.538 euro nel 2007, rispetto ai 139.245.570 euro dell'anno precedente. Nel 2005 aveva di poco superato i 28 milioni. Dalla dichiarazione di Berlusconi risulta la proprietà di cinque appartamenti a Milano, di cui due per uso abitazione, e di due box nella stessa città. Ha poi una comproprietà al 50% di un appartamento nel capoluogo lombardo e una comproprietà al 7,46%. Nell'elenco spunta anche la proprietà di un terreno a Antigua, il possesso di due macchine (una Mercedes del 1992 e un'Audi A6 del 2006) e tre imbarcazioni da diporto (San Maurizio con una stazza di 4,72, Principessa Vai Via con una stazza di 5,27, Mod. Magnum 70 con una stazza di 47,15).
SOCIETÀ - Per quanto riguarda le partecipazioni in società risulta che Berlusconi possiede 5.174.000 azioni in Dolledrago Spa; 4.294.342 azioni Fininvest; 2.548.000 in Holding Italiana Prima Spa; 2.199.600 in Holding Italiana Seconda Spa; 1.193.400 in Holding Italiana Terza Spa; 1.144.000 in Holding Italiana Ottava Spa; 200 azioni della Banca Popolare di sviluppo e 896.000 azioni del deposito amministrato presso la Banca Popolare di Sondrio. Ha depositi di gestione patrimoniale presso la Banca Popolare di Sondrio, la Banca Agricola Mantovana e la Banca Arner, gestiti direttamente dagli istituti. Per quanto riguarda le funzioni come amministratore di società, dalla dichiarazione dei redditi si evince che il premier è presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Berlusconi onlus, mentre per quanto riguarda il Milan sono attestate le dimissioni da presidente del Cda a partire dall'8 maggio 2008. Risultano poi 19,02 euro per l'apertura e la chiusura, in occasione della campagna elettorale, di un conto corrente presso il Monte dei Paschi di Siena (filiale Segrate) intestato a Giuseppe Spinelli in qualità di mandatario elettorale. Su questo conto non risultano operazioni. Nel 2007 il Cavaliere ha versato 6.237.688 euro di tasse, mentre dalla dichiarazione dei redditi si evince un'imposta di credito pari a 399.169 euro.
COORDINATORI PDL - Nella squadra di governo, dopo Berlusconi, c'è il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, con 4.536.164 euro, seguito da Gianni Letta con 1.154.962. Subito dopo il premier svettano i coordinatori del Pdl con i 728mila euro di Denis Verdini e i 490mila di Ignazio La Russa. Solo 126mila euro, però, per Sandro Bondi. Nel dettaglio Verdini possiede una Mercedes 600 a noleggio e una vecchia Fiat 500, oltre a numerosi pacchetti azionari. Punta sull’immobiliare invece La Russa, che dichiara la proprietà di un appartamento a Milano, una casa ad Alagna Valsesia in provincia di Vercelli, due a Zoagli in provincia di Genova, una a Catania, un altro fabbricato con due appezzamenti di terreno a Ragalna in provincia di Catania. L’auto è una Bmw 330 touring. Profilo basso per Bondi: nessun pacchetto azionario e una sola casa di proprietà (ad Arcore).
GLI ALTRI - Walter Veltroni segue a distanza e si classifica secondo per redditi tra i leader politici. L'ex segretario del Partito democratico dichiara 477.778 euro di imponibile, più del doppio del suo successore, Dario Franceschini, al terzo posto con 220.419 euro. Veltroni non risulta proprietario di immobili, auto, né pacchetti azionari. Franceschini è proprietario di un appartamento a Roma, di 100 azioni della Cassa di risparmio di Ferrara e di due utilitarie: una Suzuki e una Fiat Idea. Al quarto posto si piazza il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, con 218.080 euro. È anche proprietario della casa di Curno (Bergamo) dove risiede, di un altro appartamento a Bergamo città, un altro a Roma, metà appartamento a Bruxelles. Poi c’è la casa dei genitori a Montenero di Bisaccia, dove Di Pietro ha anche una casa colonica e un’azienda agricola. Il leader Idv è proprietario del 100% della An.To.Cri. spa, che possiede un appartamento a Milano. C’è poi un pacchetto azionario Enel da 17.500 azioni. La macchina è una Hyunday Santafè. Segue un altro democratico, Massimo D'Alema, che dichiara 171.044 euro. Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini (142.130 euro) supera di poco il leghista Umberto Bossi (134.450 euro più la casa di Gemonio). Ultimo il presidente della Camera e leader della disciolta An, Gianfranco Fini, con i suoi 105.633 euro. Lo batte Renato Schifani: il primo inquilino di Palazzo Madama dichiara un imponibile di 159.809 euro. A sua volta Schifani viene superato da tre dei quattro vice: Emma Bonino (180.235 euro), Domenico Nania (175.273) e Vannino Chiti (164.880). Rosi Mauro dichiara 158.002 euro.
NULLATENENTI - Fra i senatori ci sono dei nullatenenti: è il caso di Barbara Contini (Pdl) e Mirella Giai (Udc-SVP-Aut), che dichiara spese elettorali per 4.136 euro. Due i casi di redditi imponibili sotto i 30mila euro: quelli dei leghisti Armando Valli (15.879 euro) e Giovanni Torri (26.389 euro).

PENSIERI E RIFLESSIONI SU UN GRANDE DEL NOSTRO TEMPO.




BUONGIORNO E BUONA DOMENICA A TUTTI...VOLEVO LASCIARVI UN'ARTICOLO MOLTO INTERESSANTE DI 10 ANNI FA SULL'ENCICLICA CHE SEGUI' LA "VERITATIS SPLENDOR" E CHE LA DICEVA GIA' LUNGA SUL QUESTO CANCRO DEI VALORI CHE SI CHIAMA RELATIVISMO...A VOI LA POSSIBILITA' DI GIUDICARLO DA CREDENTI O MENO MA CON LA CONSAPEVOLEZZA DI AVERE AVUTO A CHE FARE CON UNA DELLE PERSONALITA' PIU' IMPORTANTI DEL NOSTRO TEMPO E CHE CI HA ACCOMPAGNATO PER BUONA PARTE DEL NOSTRO VIAGGIO... GIOVANNI PAOLO II.ALLA PROX.CIAO.




CITTà DEL VATICANO - Cristiani, uomini e donne di tutto il mondo che vi affacciate al terzo millennio: tornate a pensare! Riscoprite il valore essenziale della filosofia in un' era che rischia di essere sommersa dal pensierio unico globale, marcato dai parametri materiali! è questa l' esortazione che Giovanni Paolo II rivolge ai contemporanei alle soglie del Duemila nella sua nuova enciclica, a cui sta intensamente lavorando in queste settimane. Nonostante i viaggi internazionali, la storica visita a Cuba, la gestione dei grandi sinodi di vescovi delle Americhe e dell' Asia, nonostante le sue fragili condizioni fisiche, papa Wojtyla è impegnato da mesi in una nuova avventura intellettuale, che ha per scopo rilanciare l' alleanza tra Fede e Ragione nel trapasso di millennio. Di più: di fronte al dilagare del pensiero debole, di fronte al relativismo rampante, in cui si smarriscono tutti i punti di riferimento, il pontefice intende riproporre il pensiero forte del filosofo, il meditare sugli interrogativi fondamentali dell' esistenza, la ricerca instancabile della verità come "attività connaturata alla persona umana". Attività essenziale all' uomo qualunque sia il suo credo, pienamente autonoma, imprescindibile per evitare che la società contemporanea scivoli nella barbarie di un pragmatismo senza principi. L' enciclica (ancora segretissima, ma di cui siamo in grado di delineare l' impianto) si presenta come un grande affresco in cui campeggia al posto centrale la ricerca umana del senso della vita. Spaziando da Platone ai Padri della Chiesa, da sant' Agostino ad Anselmo di Canterbury, da san Tommaso all' Illuminismo, al marxismo, alla fenomenologia, ai teologi che hanno segnato il XX secolo, Giovanni Paolo II sottolinea che sia la Società che la Chiesa hanno bisogno di questo impulso umano alla scoperta di "ciò che è vero". La Chiesa, anzi, deve suscitare nei fedeli, nei preti, nei teologi lo stimolo a ritrovare il gusto della riflessione filosofica che ha caratterizzato la storia delle civiltà. La Chiesa non può scordarsi di avere avuto attraverso i secoli grandi "padri", teologi e santi, che sono stati anche grandi pensatori. Al tempo stesso i cristiani sono chiamati ad aprirsi con il massimo rispetto al dialogo e allo scambio con le molteplici correnti di pensiero espresse dalle varie culture. L' enciclica è attualmente alla seconda stesura. La bozza è più o meno lunga come la Veritatis Splendor - circa 150 pagine - e ora papa Wojtyla si sta concentrando per dare forma definitiva al testo, consultando esperti e confrontando con gli intimi i passaggi più delicati. Com' è sua abitudine, il pontefice può rivoluzionare la traccia di questo work in progress, che egli accompagna con lunghe ore di lettura, meditazione e preghiera. Soprattutto preghiera, perché molte encicliche sono state scritte dal Papa polacco accanto all' altare nella sua cappella privata. Se possibile la nuova enciclica, una delle più importanti del pontificato, dovrebbe essere pronta per Pentecoste. Ma se il lavoro di redazione - com' è probabile - dovesse durare più a lungo, si prevede la pubblicazione dopo le ferie estive, il periodo preferito dal Papa per dedicarsi alla scrittura e alla limatura dei propri documenti più impegnativi. L' uomo è filosofo. Giovanni Paolo II è preoccupato per un indebolimento che caratterizza contemporaneamente sia la religiosità odierna e sia la capacità dela cultura contemporanea di inquadrare con rigore domande e risposte sul senso della vita. Come ha spesso sottolineato il sociologo della religione Franco Garelli, "avanza un nuovo tipo di secolarizzazione, che non si identifica con l' assenza del sacro o la sua negazione, ma che si manifesta con la compresenza di più religioni senza approfondimento, in una disponibilità a forme di religiosità e di credenze di vario tipo, che però non incidono sulla propria vita". Per questo il pontefice rilancia il valore della Ragione e della sua autonomia e sottolinea che Dio ha creato e voluto l' uomo dotato di capacità intellettuale. è dall' inizio della Creazione che l' uomo è un essere raziocinante, homo naturaliter philosophicus, naturalmente orientato alla ricerca dei significati. Per Giovanni Paolo II, "Chi sono? Perché sono? Chi sta sopra di me?" sono domande filosofiche spontanee, primarie, che appartengono alla natura umana e precedono la teologia. (Ed è giusto che sia così). Per questo motivo è illusorio pensare a uno sviluppo della civiltà senza filosofia. Una società che non si pone domande, va verso la rovina. Teologia e filosofia. Wojtyla ne descrive il rapporto come qualcosa di intimamente connesso, ma non come nel Medioevo, quando si parlava di "filosofia ancella della teologia". Per il Papa esiste fra le due discipline un movimento circolare, un po' come avviene con la circolazione del sangue nel corpo dell' uomo. La teologia ha bisogno del pensiero filosofico, la teologia deve incoraggiare l' uomo a porre domande. E ancora, la comprensione delle filosofie elaborate dalle differenti culture è essenziale all' inculturazione del vangelo in ogni angolo del pianeta. Per questo l' educazione filosofica è necessaria alla formazione di preti e teologi, che vengono invitati a studiare e conoscere il patrimonio di pensiero dell' umanità. Traspare dalla bozza dell' enciclica la preoccupazione di Giovanni Paolo II che i futuri preti, i religiosi, i laici impegnati nella Chiesa non crescano ad una scuola generica in cui si mescolano ecletticamente sociologia, psicologia, storia e "scienze umane". I preti del Duemila papa Wojtyla li vuole solidamente formati ad una scuola di rigore metodologico nel pensare, insomma formati dalla filosofia. Grande apertura. Il pontefice non ripropone una dottrina filosofica ufficiale per la Chiesa cattolica come avveniva prima del concilio Vaticano II, quando il neo-tomismo era verità obbligatoria. Wojtyla stesso fu tra i primi a misurarsi da prete e da vescovo con altre correnti del pensiero moderno come la fenomenologia di Max Scheler. Perciò adesso il Papa invita a un grande rispetto per la produzione filofica, non pone limiti a nessuna corrente di pensiero, invita anche all' approfondimento di quelle correnti, come le dottrine filosofiche dell' Oriente, che l' eurocentrismo occidentale ha per tanto tempo trascurato (ma senza cedimenti alla genericità della New Age). La Chiesa, fa capire il Papa, non condanna nessuna corrente filosofica. Però non tutto ciò che è utile sapere e studiare, può essere inserito nella dottrina cattolica. I teologi non devono fare confusione, sono esortati a saper "discernere" e alla gerarchia ecclesiastica resta il compito di vigilare perché non si realizzino deviazioni. Il pensiero corre al giudizio di Wojtyla su Marx. Il pontefice apprezza i "grani di verità" contenuti nel suo pensiero, ma considera provvidenziale che la Chiesa si sia schierata contro le aberrazioni del sistema comunista sovietico. La Verità ultima. Nel rapporto circolare, dialettico, tra fede e ragione Giovanni Paolo II riconosce sfere autonome. La ragione ha il suo percorso per arrivare alle verità, che costituiscono la risposta agli interrogativi esistenziali. Ma la Verità ultima viene solo dalla fede e dalla Rivelazione. A Wojtyla preme che la filosofia non si chiuda per principio alla trascendenza. Una filosofia "separata" dalla Rivelazione rimane fuori dall' orizzonte del credente. Nel mondo contemporaneo c' è un pericolo che il cristiano deve contrastare: il pericolo che si affermi la negazione di Dio e si trasformi l' uomo in pseudo-divinità. Percorrere questa strada significa rischiare che alla fine l' uomo diventi solo strumento di altri esseri umani, oggetto di manipolazione da parte di poteri economici e politici. Anche per questo il pontefice esorta gli uomini di Chiesa a tornare ad essere "pensatori" come i loro predecessori. Il lavoro continua. Stendere un' enciclica è un' impresa laboriosa. Per la Veritatis Splendor furono necessarie sette bozze. La traccia iniziale può essere rovesciata come un guanto. Ma chi collabora con il Papa afferma sin d' ora che l' enciclica sarà un potente incoraggiamento alla ragione dell' uomo, creato (come proclamò san Gregorio Nisseno) "senza padrone e libero, governandosi autocraticamente con il suo volere". - di MARCO POLITI


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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it