NON RIVOLTARTI NELLA TOMBA....BENITO...



BUONGIORNO A TUTTI CARI LETTORI...SAPETE CHE NON MI RITENGO UN'APOLOGISTA DEL FASCISMO MA UN GARANTE NEL MIO PICCOLO DELLA LIBERTA' DI MANIFESTARE E DI ESPRIMERE IL PROPRIO CREDO SI'...VI LASCIO UN'ARTICOLO PUBBLICATO SULL'AGORA' DEL SITO AREADESTRA.IT PER FARVI CAPIRE CHE IL SINDACO DI PREDAPPIO SBAGLIA A CONSIDERARE IL CAVALIERE BENITO MUSSOLINI IL MALE ASSOLUTO...TANTI SONO STATI GLI ERRORI MA TANTE LE FACCE POSITIVE DI QUEL VENTENNIO CHE ILNEO SINDACO SI E' DIMENTICATO.RINGRAZIO PER LO SPUNTO ALESSANDRO.A VOI....


NDACO, PRIMA…? E… DOPO?

CHIAMATELA “Lettera aperta”

di Filippo Giannini

E’ necessario, prima di addentarmi, spiegare i motivi di questa mia lettera aperta.

Molti lettori ricorderanno le mail inviate al Signor Giorgio Frassinetti, Sindaco di Predappio, paese che dette vita a Benito Mussolini. Ebbene le mie mail si rifacevano ad alcune lamentele espresse dal Sindaco a causa di qualche manifestazione un po’ troppo folcloristica di piccoli gruppi di ammiratori del “male assoluto”, gruppi che si ritrovavano, appunto a Predappio, per rendere omaggio alla salma del Duce. Ebbene, proposi al Sindaco che quel paese sarebbe stata la sede adatta per promuovere quel processo a Benito Mussolini, processo che mai c’è stato, ma che tuttavia non ha impedito di battezzare - quel morto assassinato che non vuole morire – come male assoluto. Il Signor Frassinetti, che pur deve aver ricevuto le mie mail e quelle di alcuni lettori, mai si è degnato di una risposta. Questo è il motivo per cui mi rivolgo, ancora una volta, al Sindaco per provocarlo (chiedo venia per il mio ardire) e allego un mio precedente articolo con il quale chiedo al Signor Frassinetti: “E se questo è solo una parte del danno arrecato all’Italia tutta dal male assoluto, chiedo: Signor Sindaco, cosa è stato fatto prima…? E… cosa dopo?”.

I DANNI DEL “MALE ASSOLUTO”. CHE TU SIA BENEDETTO

Breve indagine sul mai sufficientemente deprecato, infausto, mefistofelico “Ventennio”

di Filippo Giannini

Sia chiaro un principio: quel che faccio e quel che scrivo sull’ argomento non è per nostalgia (pur avendo vissuto “uno spicchio” di un periodo esaltante e irripetibile), ma per contribuire alla giusta rivalutazione di un grande uomo quale fu Benito Mussolini.

I lettori più attenti ricorderanno che in un mio precedente articolo mi impegnai a fornire una spiegazione sul motivo che spinse l’intellettuale Cesare Muratti a scrivere, nel 1983, questa osservazione: . Con l’aiuto di Alessandro Mezzano e del suo libro (appunto dal titolo) “I danni del Fascismo” proverò a fornire la risposta.

Quel che segue è un elenco “frammentario ed incompleto, ma significativo, di alcune leggi, riforme ed opere che furono realizzate dal Fascismo e che cambiarono il volto della società italiana, ottenendo al regime e a Benito Mussolini quel consenso popolare, quasi totale, che oggi la cultura e la storiografia ufficiale si affannano a disconoscere” (purtroppo riuscendoci).

Quelli riportati più avanti sono provvedimenti concepiti e attuati dal Regime fascista. Prima del suo avvento di questi provvedimenti o erano appena abbozzati o, comunque mai trasformati in leggi, oppure addirittura inesistenti non solo in Italia, ma anche in Europa e negli altri continenti. In altre parole, per essere più chiaro, l’Italia fascista in campo sociale, e non solo sociale, fu all’avanguardia nel mondo.

Già il 24 maggio 1920, in un articolo dal titolo “L’epilogo”, Mussolini su “Il Popolo d’Italia”aveva scritto: . E, salito al potere, non perse tempo per attuare i suoi programmi.

Scrive Mezzano, in merito alla “Tutela lavoro Donne e Fanciulli”, legge promulgata il 26.4.1923, Regio Decreto n° 653: .

“Assistenza ospedaliera per i poveri, legge promulgata il 30.12.23, Regio Decreto n° 2841.

.

Che il lettore provi ad ammalarsi nella “culla della più grande democrazia: negli Usa” e compari l’attuale stato sociale vigente in quel Paese con quello di“quell’Italia” di ben ottanta anni fa.

“Assicurazione Invalidità e Vecchiaia”. Legge promulgata il 30.12.1923, Regio Decreto n° 3184.

“diritto”, come si ciancia oggi, nda) per ogni cittadino, ma che lo riscatta da quella posizione di servitù in cui lo Stato liberale aveva messo il lavoratore, per trarlo in una posizione di libertà e di dignità che lo investe in quanto uomo, e non solo in quanto lavoratore, e per questo gli assicura la certezza del sostentamento alla fine di una carriera di lavoro>.

“Riforma della Scuola (Gentile)”. R.D.L. n° 1054 del 6.5.1923.

.

La scuola non doveva fare distinzioni tra le classi sociali, ma garantire il diritto di studio a tutti, anche ai figli appartenenti alle classi meno abbienti. Questa riforma poneva le basi per una scuola più moderna. A quest’opera di risanamento culturale e morale ha fatto seguito, dalla fine della guerra, un rilassamento disgregativo fino a giungere - e i lettori lo ricorderanno - al demagogico assioma del “sei politico”, senza che i governi del tempo fossero in condizione di arrestare la conseguente “avanzata dei somari”. La riforma di Gentile poneva in evidenza la preoccupazione del legislatore a ravvivare una tradizione pedagogica nazionale con i maestri e i professori perno della vita della scuola: “La riforma vivrà, se i maestri la sapranno far vivere”. E con questo spirito veniva valorizzata,, di fronte allo studente, la personalità dei maestri e dei professori, ad ogni livello, dalle elementari all’università. Oggi il maestro e il professore sono privi di ogni autorità e lo studente si sente autorizzato anche a deriderli e a declassificarli. Questo nel nome di una presunta uguaglianza di intenti.

“Acquedotto Pugliese, del Monferrato, del Perugino, del Nisseno e del Velletrano”.

Valga per tutti quanto detto per l’Acquedotto Pugliese, ricordando che questo è il più grande acquedotto del mondo. Scrive Mezzano: .

Nessuna meraviglia per gli uomini di “quel regime”: il denaro pubblico era sacro. Oggi, invece, che si favoriscono gli appalti degli appalti, le modifiche delle modifiche di un progetto, le tangenti, le tante, troppe “cattedrali nel deserto”. Vale quanto ripetutamente scritto: qualsiasi confronto fra questo regime e quello precedente risulterebbe insostenibile; questo è il vero motivo per il quale si è coniato il termine “Fascismo: male assoluto”.

“Riduzione dell’orario di lavoro a 8 ore giornaliere, R.D.L. n° 1955 del 10.9.1923

<Prima del Fascismo quasi tutto era lasciato all’arbitrio del datore di lavoro, che spesso, con il ricatto psicologico della disoccupazione, costringeva i lavoratori a orari massacranti e in ambienti di lavoro malsani e insicuri>.

E’ facilmente comprensibile come questa serie di leggi sociali, se da un lato proteggevano i lavoratori dallo sfruttamento, dall’altra danneggiavano gli industriali, il grande capitale, gli speculatori: e questi divennero gli oppositori del regime. Tuttavia il cammino intrapreso dal Fascismo non si fermerà sino a quando le potenze plutocratiche mondiali non si coalizzeranno per abbattere un regime che stava diventando, per esse, pericoloso.

“Opera Balilla e Colonie marine per ragazzi”.

, scrive Mezzano, <il Fascismo attuò una rivoluzione significativa sottraendo alla Chiesa, anche al di fuori della scuola, l’educazione della gioventù che divenne di pertinenza dello Stato>.

La “Gioventù Italiana del Littorio” fu un’operazione colossale, mirante alla protezione dei ragazzi che vennero sottratti ai tanti pericoli che li minacciavano. L’attività ginnico-fisica, inculcò un’istruzione civile e sportiva. La Chiesa non perdonerà mai al Fascismo questo “strappo” che si trasformerà poi in avversione e sostegno al nemico in occasione della guerra ’40-’45.

“Opera Nazionale Dopolavoro”

Quasi in parallelo a ciò che per i giovani era la GIL, nasce per i lavoratori l’OND. Questo organismo ha il compito di portare cultura e svago tra la classe operaia, che nel passato era stata costretta ad una vita esclusivamente di lavoro, di sacrifici e d’ignoranza>.

Le strutture dell’Opera raggiunsero, in poco meno di un decennio, un livello unico al mondo. Alcune cifre significative: 1227 teatri, 771 cinema, 40 cine-mobili, 6427 biblioteche, 994 scuole di ballo e canto, uno stabilimento idrotermale, 11.159 sezioni sportive a livello dilettantistico con 1.400.000 iscritti, 2700 filodrammatiche con 32.000 iscritti, 3787 bande musicali e 2130 orchestre con 130 mila musicisti, 10 mila associazioni culturali. Con l’avvento delle “40 ore lavorative settimanali” i lavoratori e le loro famiglie possono viaggiare sui cosiddetti “treni popolari”, il costo del biglietto è ridotto del 70%. A guerra finita le strutture dell’OND confluiranno nella “Case del popolo” di matrice comunista e il PCI farà propri i principi ispiratori dell’OND facendoli passare (furbescamente) come proprie iniziative.

“ Reale Accademia d’Italia, RDL n° 87 del 7.1.1926.

Osserva Mezzano: prima e dopo l’unità, fu fondata l’”Accademia d’Italia” allo scopo di dare lustro e dignità all’ingegno e all’arte italiane>. L’Accademia venne poi soppressa, con Decreto Luogotenenziale del 28.9.1944, solo perché era una creazione del Fascismo. Continua Mezzano: .

In merito all’Enciclopedia Treccani il giornalista Franco Monaco ha scritto: una Enciclopedia Britannica, ma in Italia nessuno aveva mai pensato che si potesse farne una italiana. Proprio Gentile la suggerì all’industriale Giovanni Treccani>.

Treccani si mise immediatamente al lavoro. Sotto la direzione di Gentile lavorarono oltre 500 redattori e collaboratori selezionati nei vari rami della cultura italiana. Per espresso ordine di Mussolini fu adottato lo stesso principio che vigeva per l’Accademia d’Italia: la selezione doveva avvenire in base alla validità professionale e culturale del candidato, accantonando ogni preclusione di indole ideologica. Così all’Enciclopedia collaborarono anche noti “oppositori” e perfino alcuni firmatari del “Manifesto” di Croce. Il lavoro si svolse con velocità, capacità e puntualità miracolose. Il frutto di tutto ciò fu che l’Enciclopedia Italiana sopravanzò, come mole e valore culturale, sia la “Britannica” che la “Francese”. Nel 1937 l’Enciclopedia Italiana presentò il risultato del proprio lavoro: l’Enciclopedia era costituita di ben 35 volumi; i collaboratori erano stati in tutto 3000, (Franco Monaco).

“Bonifiche dell’Agro Pontino, dell’Emilia, della Bassa Padana, di Coltano, della Maremma Toscana, del Sele, della Sardegna ed eliminazione del latifondo siciliano”. RDL 3256 del 20.12.1923.

Mezzano: “Bonifica integrale”, sottolineato e riportato nell’intestazione delle leggi che vi si riferiscono>.

Il progetto prevedeva una serie di interventi che andavano dalla sistemazione e dal rimboschimento dei bacini ai lavori di sistemazione degli alvei dei corsi d’acqua, alla trasformazione colturale e alle utilizzazioni industriali, sempre secondo una coordinata e armonica pianificazione del territorio. Dal suolo bonificato sorgono irrigazioni, si costruiscono strade, acquedotti, reti elettriche, opere edilizie, borghi rurali e ogni genere di infrastrutture. Dalle Paludi Pontine sorsero “in tempi fascisti” vere e proprie città: Littoria, inaugurata l’8 dicembre 1932; Sabaudia (indicata da tecnici stranieri come uno dei più raffinati esempi di urbanistica razionale), il 15 aprile 1934; Pontinia, il 18 dicembre 1935; Aprilia, il 29 ottobre 1938; Pomezia, il 29 ottobre 1939. Nell’Agro Pontino furono costruite ben 3040 case coloniche, 499 chilometri di strade, 205 chilometri di canali, 15.000 chilometri di scoline. La “Bonifica integrale” continuò nell’alto Lazio, in Campania, in Sardegna, in Sicilia e così via in tutta Italia, ma non solo in Italia: non si possono dimenticare le grandi opere realizzate in Somalia, in Eritrea, in Libia, in Etiopia. Tutto questo, come si è detto, “in tempi fascisti” e senza alcuna ombra di “democratiche tangenti o mazzette”. La risposta a queste opere colossali proveniente dagli uomini dei “diritti e della libertà” è stata (e non sto scherzando) che le bonifiche integrali furono “un danno ecologico“. Oppure, come ha scritto Piero Palumbo (“L’Economia italiana fra le due guerre”, pag. 84: >. Un’osservazione che è un pugno nello stomaco al “Verde” Onorevole Pecoraro Scanio.

“Opera Nazionale Maternità e Infanzia, RD n° 718 del 15.4.1926.

”Opera Nazionale Maternità e Infanzia”. L’ONMI vuole dare e darà un concreto supporto a quella fondamentale cellula umana e sociale che è la famiglia, intesa non quale generatrice di forza di lavoro e di consumo, come è nella concezione materialistica del capitalismo e del marxismo, ma quale culla e nucleo vitale delle tradizioni, della storia e del futuro della Nazione e dello Stato. Centro vitale della famiglia è, per il Regime fascista, la madre (…)>.

Con questa legge lo Stato si fece carico dell’assistenza e dell’aiuto alle madri, volgendo particolare attenzione alle cure per le madri-lavoratrici. Questa legge, anticipatrice dei tempi è, quindi, una delle innovazioni più prestigiose del regime fascista. Furono istituite in ogni provincia le “Case della madre e del bambino”, gli asili nido, i dispensari del latte: tutte organizzazioni che giunsero ad accogliere circa 2 milioni di assistiti. Tutto questo era integrato da una assistenza medica e da una propaganda igienica. L’”Ente Opera Assistenza” curava la gestione delle Colonie estive e invernali, istituite per assistere soprattutto i bambini di famiglie meno abbienti. Gestiva, inoltre, speciali scuole e Colonie per la terapia dei colpiti dalla tbc”, i convalescenziari e centri per la cura dell’anemia mediterranea. Oggi tutti possono vedere in che stato si trovano gli ospedali per la cura della talassemia e quelli pediatrici che furono costruiti sul litorale da Rimini a Riccione. Luciano Violante “Assistenza agli illegittimi, abbandonati o esposti, legge dell’8.5.1927, RDL n° 798.

Mezzano: .

Oggi, in “regime democratico”, molti fanciulli vengono abbandonati ai pedofili e alla droga. Le donne reclamano la libertà sessuale e il “diritto all’aborto”, sanzionato e garantito addirittura dallo Stato. E quando lo Stato non interviene il povero lattante viene abbandonato come immondizia, in un cassonetto. D’altra parte, come disse Luciano Violante, “Questo è lo Stato dei diritti e della libertà”.

“La Carta del Lavoro, Pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” n° 100 del 30.4.1927.

. La “Carta del Lavoro” intendeva portare a confronto, su uno stato di parità, secondo un progetto di collaborazione e solidarietà che superasse la rovinosa filosofia materialistica della lotta di classe, due tradizionali antagonisti sociali: il capitalismo e il lavoro. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i vantaggi per i lavoratori previsti in questa legge rivoluzionaria. Ne elenco solo alcuni: obbligatorietà della stipula di Contratti collettivi di categoria; istituzione della Magistratura del Lavoro; diritto alle ferie annuali; istituzione della indennità di fine rapporto; istituzione degli uffici di collocamento statali; assicurazione sugli infortuni sul lavoro; assicurazione per la maternità; assicurazione contro le malattie professionali; assicurazione contro la disoccupazione; Casse mutue per le malattie eccetera.

L’antifascista Gaetano Salvemini scrisse: . Oggi, invece, quotati giornali stranieri si affollano per denunciare la mafia politica e la pletora di deputati e senatori che siedono in Parlamento, pur essendo stati condannati dalla giustizia per reati vari. Non c’è che dire, anche oggi, siamo “studiati”.

“Esenzioni tributarie per le famiglie numerose RDL n° 1312 del 14.1.1928 e

“Assegni familiariRDL n° 1048 del 17.6.1937.

Mezzano scrive: .

Grazie a queste leggi lo Stato riconosceva agli operai che si sposavano entro il venticinquesimo anno un assegno nuziale di 700 lire. Inoltre, se i coniugi guadagnavano meno di 1.000 lire lorde al mese, veniva loro concesso un prestito senza interessi compreso tra le 1.000 e le 3.000 lire. Alla nascita del primo figlio, il prestito si riduceva automaticamente del 10%; così, gradualmente, sino alla nascita del quarto figlio, il prestito veniva condonato. Il capofamiglia con prole numerosa (sette figli) godeva di privilegi particolari: Mussolini inviava, o consegnava personalmente, 5.000 lire, oltre una polizza di assicurazione. Una tessera gratuita valida per tutti i mezzi pubblici cittadini giungeva al capofamiglia tramite la locale sezione della Federazione fascista. Altri privilegi per queste famiglie numerose erano: la possibilità di contrarre prestiti a tasso bassissimo, sconti nell’affitto degli appartamenti, assegni familiari ragguardevoli. E ancora: per gli operai con un figlio, lire 3,60 la settimana; lire 4,80 per quelli con due o tre figli; 6 lire per quelli con quattro figli e oltre.

“Legge sull’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali e legge istitutiva dell’INAIL, RD. n° 928 del 13.5.1929 e RD. n°264 del 23.3.1933, “Legge istitutiva dell’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale)”, RDL n° 1827 del 4.10 1935.

.

Il Regime fascista nel suo “programma politico e sociale per l’ammodernamento e l’industrializzazione del Paese”, come osservato anche da James Gregor, non poteva eludere una globale politica previdenziale. La competenza dell’INPS andava dall’invalidità e vecchiaia alla disoccupazione, dalla maternità alle malattie. Altre assicurazioni coprivano, praticamente, la totalità dei prestatori d’opera, garantendo così all’Italia un altro primato mondiale. Sulla scia dell’INPS sorsero, sempre negli anni ’30, l’INAM, l’EMPAS, l’INADEL, l’ENPDEP, tutti enti che permetteranno poi, anche se fra scandali, ruberie e arroccamenti di potere politico, all’Italia post-fascista di tutelare i lavoratori.

“Istituzione del Libretto di Lavoro”.

Mezzano osserva: , in generale, fossero rispettate tutte le leggi emanate a difesa del mondo del lavoro, viene istituito il Libretto di Lavoro>.

Per avere solo una idea del maltrattamento subito dalla verità dopo la caduta del Fascismo, ecco come lo “storico” Max Gallo riporta la notizia in “Vita di Mussolini”, pag. 118: . Credo, mi auguro, penso e spero che il Sindaco di Predappio non sia sceso a questo livello…

“Riduzione dell’orario di lavoro a quaranta ore settimanali” RD. n°1768 del 29.5.1937.

Mezzano: .

Questa legge (poi meglio conosciuta come “sabato fascista) era già prevista nel programma fascista del 1919 e si inserisce con naturalezza nell’obiettivo di forgiare lo “Stato del Lavoro” nel quale la figura del lavoratore si trasforma sempre più da salariato in protagonista e compartecipe dell’impresa.

Legge istitutiva dell’ECA (Ente Comunale di Assistenza). RDL n° 847 del 19.6.1937.

Sempre Mezzano: ”Ente Comunale di Assistenza”, allo scopo di assistere individui e famiglie in stato di necessità e di controllare e coordinare tutte le altre associazioni esistenti che abbiano analogo fine>.

E’ superfluo commentare questa legge, tanto è palese la sua finalità. I più bisognosi non vengono più assistiti da opere misericordiose, ma tramite una legge specifica dello Stato.

Mi fermo qui perché, come ho scritto all’inizio, potevo presentare, per ovvi motivi di spazio, solo un elenco “frammentario ed incompleto” di alcune leggi sociali concepite dal Regime fascista. Tante altre tutte di spiccato valore sociale, uniche o prime nel mondo, arricchiranno la Storia del Fascismo. Una fra queste, . Mezzano si riferisce alla “Socializzazione delle Aziende”: una riforma che avrebbe portato alla completa “Socializzazione dello Stato”: una riforma che fu vanificata solo perché la plutocrazia mondiale volle mettere fine al Regime Fascista che, come disse Mussolini, . Intendeva, ovviamente, “il mondo dell’usura e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.

Mussolini e i suoi seguaci realizzarono uno Stato sociale, nonostante le difficoltà create lungo il loro cammino, decisamente all’avanguardia coi tempi, e questo senza aver avuto la possibilità di alcun esempio precedente. La validità di “quel sistema” è convalidata dal fatto che “quelle innovazioni”, come ha scritto Vittorio Feltri: .

E concludo, Signor Sindaco, Lei è una persona onesta, dopo aver letto quanto fece “quel Suo compaesano” (che poi, come detto è solo una frazione di quanto fu fatto, fra grandi difficoltà in vent’anni), quando verranno quegli scagnozzi a rendere omaggio a quel grande uomo, si metta alla loro testa e vada anche Lei ad inginocchiarsi su “quella tomba”.

Se questa mia è stata una lettera aperta, non posso non concludere che inviandoLe cordiali saluti.

7 commenti:

Anonimo lunedì 12 ottobre 2009 alle ore 08:17:00 GMT-6  

Caro davide, La necessità di revisione e di confronto con la Storia continua e non accennerà mai a diminuire. il passato è utile (e presente)proprio perchè non si può mai considerare concluso e definitivo. Il progresso tecnologico pone a disposizione degli studiosi, degli storici, dei ricercatori forme e strumenti sempre nuovi d’interrogazione della fonti: e le nuove informazioni ch’esse ci forniscono scompigliano di continuo il quadro storico, obbligano a ricomporlo e a riscriverlo. Nulla v’e in storia di definitivo, di scritto una volta per tutte. Questo rende disperante, ma anche straordinariamente ricco di fascino, il lavoro dello storico. La storia come sperimentazione continua, scoperta incessante di “verità” dinamiche, destinate a venir superate e quindi negate. La storia come “opera aperta”, irrimediabilmente avversa a qualunque dogmatismo e a qualunque cristallizzazione. La storia che non puo dire, per sua natura, ne “sempre”, ne “mai”.
Quella stessa storia che vede, nel lontano Novembre 1917 l'ex direttore de l'Avanti, il futuro Duce d'Italia, come spia del governo inglese per la modica cifra di 100 sterline alla settimana. chi maledirà gli inglesi e dichiarerà, nel giugno del 1940, guerra all'imperialismo plutocratico di Albione, per un intero anno fu la spia dei servizi segreti d i Sua Maestà.
questo piaccia o meno.
Infine..ogni governo duraturo alla fin fine ha avuto le sue ombre ed i suoi fasti:la Spagna imperiale governata per mezzo secolo da Carlo v e diciamolo.la Cuba comunista..insomma applicando il tuo stesso criterio si dovrebbe dire che anche a Cuba, tra il 1960 e dil 1990, vi fu il migliore sistema sanitario, educativo,alimentare edi sicurezza sociale e scolastico dell'intera america latina e non uffiosamente persino del ricco Florida..ma che facciamo ineggiamo la tirannide comunista- Castrista?
un abbraccio,
Paolo

Maurizio Costantini martedì 13 ottobre 2009 alle ore 00:08:00 GMT-6  

Ciao ragazzi, la mia idea sul fascismo è che sicuramente sono stati compiuti degli errori gravi che sono costati cari al Duce ma che però è stato abile e allo stesso tempo intelligente ad adottare molti provvedimenti utili alla Nazione, atti che tutelavano il ceto medio - basso, grandi infrastrutture che rilanciavano l'Italia.
Oggi invece ci sono troppi compromessi e invece di tutelare la gente onesta che lavora e porta a casa 1000 euro al mese pagando le tasse regolarmente, si tutelano i vari Corona, Tarantini, Ricucci e compagnia varia. Ci vorrebbero leggi più severe per questi signori e per chi avendo posti di potere commette reati contro il patrimonio. Poi certamente nemmeno Mussolini era un santo intendiamoci ma gli va dato il merito di avere intrapreso una forte politica sociale per gli Italiani, oggi invece si premiano gli extracomunitari e passi da razzista se pensi che gli italiani debbano essere privilegiati.
Vi saluto!!

signa martedì 13 ottobre 2009 alle ore 12:45:00 GMT-6  

un saluto a tutti voi cari amici lettori!!!scrivo in primis a te caro paolo per dissentire dal mettere sullo stesso piano tutti i regimi!!!non sia mai che voglia inneggiare agli sbagli del regime fascista(anche se mi ritengo tale...o meglio post-fascista)e alle sue morti ma era semplicemente una constatazione di fatto e una puntualizzazione sull'ignoranza del neo Sindaco di Predappio che oltre che conoscere poco la storia d'Italia e del suo illustre compaesano risulta essere nel termine più commerciale"colui che sputa nel piatto dove mangia"visto che da decenni c'èun continuo pellegrinaggio di nostalgici che nonsono come li sentenzia lui"il male assoluto"...ricordo al Sindaco che ci sono padri di famiglia, gente rispettabile che poco o nulla ha a che fare con quel periodo di riforme sì e di guerra purtroppo...se chiude la porta a questi "turisti" voglio ben vedere cosa si inventerà per dare appeal al suo paese che anche se vuol negarlo ha dato i natali a un personaggio storico del novecento!!!saluto anche maurizio concordando con la sua disamina!!!io e te siamo della stessa IDEA!!!!!a presto e un'abbraccio!!!!!!!alla proxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx!!!!

Anonimo martedì 13 ottobre 2009 alle ore 13:12:00 GMT-6  

Guarda Davide su un punto mi trovi perfettamenti in sintonia con Te: il Sindaco di Predappio ha del gran tempo da perdere se i suoi argomenti "topici"e sociali è sputare sentenze peraltro poco ragguardevoli su avvenimenti avvenuti più di 70 anni fa. Il Sindaco ha lo stesso peso, culturale, di quei pseudo-giornalisti che, alle scorse elezioni, "intervistarono"(nei brandelli di spazio lasciati dalle LOBBY pd-pdl) l'On. Fiore o meglio lo condannarono per "idee"di quasi cent'anni delle quali FIORE (A DIFFERENZA DI FO, SCALFARI, BOCCA...)non ha potuto condividere anagraficamente.
io penso che si possa essere post- fascisti o post- comunisti anche andando al di la di fatti vecchi quanto stanlio e Olio e l'impero persiano... Insomma la spergiurata CasaPound, a mio avviso, compie dignitose opere politiche molto interessanti attuali, mai sponsorizzate: ritengo più utile e valorizzante il "post-fascismo"di CasaPound con i suoi mutui sociali, le sue battaglie contro le usure e gli imbrogli delle lobby finanziarie, il suo pane distribuito in piazza per i poveri odierni che rimanere ancorati al ventennio, al mare nostrum o alla Libia Italiana. Infine, permettimelo,anche tra i cubani puoi trovare "padri di famiglia, gente rispettabile che poco o nulla ha a che fare con i gendarmi castristi" ma sono arci convinti anche loro che l'isola più felice sia la loro terra ed il governo presieduto dai fratello Castro. così come tra i liberali (e non a torto..dignitosi storici britannici danno ragione ai liberali) puoi trovare chi sostiene che "il governo di Cavour è stato il miglior governo della storia della Repubblica. così si potrebbe dire per i socialisti,i monarchici, i democristiani ecc..ognuno ti darà una diversa data dove collocare il "miglior governo possibile"della nazione.Sinceramente ognuno cerca di accasarsi, di valorizzare al massimo il "governo amico" o le sue simpatie piàù strette..sai bene che io stesso non ne sono immune da questo virus ideologico:da teocratico valorizzo alla grande l'età quando avevamo Giotto, Dante, Petrarca sant'Agostino.Il "male assoluto",io da cristiano dico che è Satana, non è quantificabile o ghetizzabile in un unico preciso movimento storico, politico, organizzativo, ideologico. magari fosse così semplice:il male assoluto va da Erode, ai giorni nostri.
Un fatto comunque è intangibile: o il Sindaco in questione è un genio ed è riuscito a risolvere tutti i problemi dei suoi cittadini, trovando il tempo per parlare anche di queste sfide culturali.. o la butta sul perdere tanto tempo utile..
alla prossima,
Paolo

BIO mercoledì 14 ottobre 2009 alle ore 03:47:00 GMT-6  

Ciao Davide, rispondo a chi dice che il Duce pur avendo compiuto degli "errori"....è comunque da salvare per avere adottato provvedimenti utili alla nazione.
A parte il fatto che bisogna vedere se sono utili alla nazione questi provvedimenti....chi lo stabilisce? E poi scusate ma preferisco non avesse adottato alcun provvedimento "utile" alla nazione ma che non si fosse alleato con zio adolfo Hitler e che non ci avesse trascinato in una infausta guerra per di più dalla parte sbagliata provocando migliaia di morti. Ricordiamo poi che x adottare questi provvedimenti "utili" ha istaurato una dittatura, fatta di repressione e morti, quindi mettendo tutto sul piatto della bilancia non so come si possa giudicare il Duce!
Poi davide mi permetto dal dissentire con te su una frase che dici quando affermi di non mettere sullo stesso piano tutti i regimi...beh i regimi sono regimi e per definizione sono tutti uguali, anche un solo morto provocato da una dittatura è gravissimo. Non è perchè una dittatura ha provocato più morti di un altra allora sia meno grave...è da condannare l'idea di dittatura stessa, l'idea di avere il consenso e di mantenerlo con la violenza a danno degli oppositori.

Maurizio Costantini mercoledì 14 ottobre 2009 alle ore 23:51:00 GMT-6  

Bio dato che mi sento parte in causa ti rispondo che come non si puo' giudicare se i provvedimenti del fascismo sono stati giusti non puoi dire se schierarsi con Hitler era sbagliato. Secondo te il Duce era cosi' ignorante da sapere che andava a finire male?
Poi ti dico, la cosa giusta allora è stata voltare le spalle all'alleato per schierarsi con gli americani che poco dopo hanno lanciato 2 bombe atomiche?
Tanti provvedimenti del ventennio tutelavano comunque i ceti deboli e su questo non ci piove, cosa che invece adesso non accade.

signa giovedì 15 ottobre 2009 alle ore 04:30:00 GMT-6  

ciao Bio!!!mi permetto di entrare nel dibattito in punta di piedi perchè i giudizi sull'operato di uno dei più grandi statisti del 900 varrebbe la pena approfondirlo di più e di cose ce ne sarebbero da dire...però mi limito a quello che ho scritto...appurato che la presa forte di posizione del fascismo è stata per certi versi violenta e repressiva giudicavo le opere che il Duce e quel regime tanto odiato hanno fatto....violento o no quelle riforme(di cui sentiamo anche noi il bisogno allora come oggi)ci sono state tramendate proprio dal Fascismo...vi invito a rileggere con occhio clinico le grandi opere..al di là delle solite bonifiche che possono non interessare a tutti...diritti sul lavoro...assegni familiari...diritti per chi nella ricchezza non ci sguazzava proprio...questa era la mia puntualizzazione all'ignoranza del sindaco di Predappio che prima di prendere la cattedra di primo cittadino doveva studiarsi un libro di storia o qualche vecchio testo legislativo....concordo su paolo quando dice che il sindaco ha del buon tempo da perdere per questi gravi problemi che affliggono i suoi concittadini...vabbè...ringrazio maurizio per l'appoggio cameratesco!!!e grazie a tutti voi per i commenti...A NOI!!!!(per BIO!!!!!haha!!)

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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it