NOI NON DIMENTICHIAMO...

BUONASERA A TUTTI!!!SO CHE SONO STATO LONTANO TROPPO TEMPO DAL BLOG MA GLI IMPEGNI CHE LA VITA CI RISERVA SONO SEMPRE TANTI..PERò ANCHE IN QUESTO PERIODO DI DURO LAVORO VOGLIO LASCIARVI QUALCHE SPUNTO PER LE VOSTRE RIFLESSIONI...VI LASCIO QUESTO POST TRATTO DAL BLOG/SITO DEL NOSTRO SEGRETARIO FRANCESCO STORACE(www.storace.it) PER NON DIMENTICARE QUEGLI EPISODI ORRENDI CHE HANNO SEGNATO UN'EPOCA E CHE QUESTO SIA DA MONITO PER TORNARE SI' AD UNA LOTTA DI CLASSE MA SEMPRE CON I CRISMI DEL RISPETTO...IL RISPETTO NON E' VALORE DI DESTRA E DI SINISTRA...MA DI TUTTI...SEMPRE...A VOI....ALLA PROX....


carlo_falvella

di Francesco Storace

Chissà quanti italiani hanno mai sentito parlare di Carlo Falvella.
Era un giovane militante del Fuan, l’organizzazione universitaria di destra, fu assassinato 37 anni fa a coltellate a Salerno.
Lo ricordiamo ancora oggi perché la memoria è per noi un valore, esattamente come il sacrificio di tanti, troppi nostri ragazzi che furono assassinati per un’idea.

Ha scritto Sergio Valese, nostro segretario provinciale a Salerno, questo ricordo che facciamo nostro:

“Il fluire del tempo non attenua il ricordo, soprattutto in quelli che vissero la tormentata stagione degli anni di piombo, di un episodio che segnò profondamente la vita non solo dei militanti del Msi-Dn e delle sue organizzazioni giovanili ma, insieme ad essi, quella di una Città intera che partecipò impietrita e commossa alla tragica scomparsa di uno dei suoi figli.
Ora che le passioni sono sopite, la memoria di quel sacrificio appare, se possibile, ancora più esemplare, oltre che per il suo alto valore morale, per il significato che assume sul versante dell’inutilità del ricorso alla violenza come strumento di lotta politica che serrò nella sua morsa, per un tempo che oggi appare incredibile e che durò molti anni, migliaia di giovani divisi dai colori dell’appartenenza ma, sicuramente, animati dalla volontà di costruire una società più giusta.

La teoria degli opposti estremismi e la sua evoluzione nella violenza che portò fino all’orrore del terrorismo ebbe come unico risultato pratico di rimandare di un quindicennio il crollo di un sistema politico corrotto, non più in grado di garantire il Governo del Paese, distogliendo l’opinione pubblica, impaurita e rassegnata, dalle emergenze morali, economiche, sociali e politiche che l’avvolgevano: per raggiungere questo obiettivo non si esitò di sacrificare, a Destra e a Sinistra, una generazione di giovani entusiasta, che si affacciava sulla scena della politica con la volontà forte di modificarne obiettivi e contenuti, di determinare un cambiamento radicale nella società italiana.

La Destra e Gioventù Italiana sostengono che sia venuto il tempo di chiudere il capitolo della guerra civile strisciante che ha diviso, in molti casi senza plausibili o sufficienti motivazioni che non affondassero le loro ragioni in anacronistici pregiudizi, innanzitutto la realtà giovanile, procedendo ad una analisi attenta e ad uno studio oggettivo, possibilmente non intriso dai paraocchi dell’ideologismo, di quegli anni difficili per ritrarne un ammaestramento contro la violenza come strumento di lotta politica e un forte rifiuto contro ogni discriminazione che comprima la libertà di espressione.
A questo riguardo condividiamo l’iniziativa di una lettura comune, pur nelle differenti posizioni, di quegli anni e guardiamo con grande attenzione al tentativo di dialogo che parte dalla condivisa ripulsa della teoria della sopraffazione e della violenza.

Auspichiamo solo, affinché ogni virtuoso tentativo non anneghi in una sorta di melassa di sentimentalismo fine a se stesso e scarsamente utile per lo scopo che ci si propone, che cessino anti-storiche preclusioni e si eliminino tutte le zone d’ombra che tuttora resistono bandendo le remore dei luoghi comuni che non solo non aiutano a capire la tragedia di quegli anni ma impediscono di fare chiarezza su alcuni fatti ritenuti, come tabù, verità indiscutibili e che, meriterebbero, viceversa, anche sul piano dell’accertamento giudiziario, nuovi approfondimenti: per tutti, il capitolo delle stragi.

In questo contesto di positivo confronto, ricordo di aver chiesto personalmente nella qualità di dirigente politico al Comune la intitolazione di una strada a Carlo Falvella da un decennio almeno, anticipando un tema che sembra, finalmente, farsi largo: fissare, come monito, nella memoria collettiva,anche fisicamente, il nome di una giovane vita recisa dalla violenza politica.
Di più, per dare maggiore forza a questo messaggio, in tempi più recenti ho rinnovato e modificato la proposta chiedendo all’amministrazione comunale di dedicare una strada della Città, in maniera bi-partisan, anche ad una vittima di quella che un volta veniva liquidata, da una cortigiana informazione, con la definizione di “opposta fazione,” perché si chiudesse, con un atto di umanità e di civile gratitudine verso le vittime della violenza e del terrorismo, un capitolo terribile della storia della nostra comunità.
Rinnovo in questa occasione tale richiesta sperando che i tempi siano giudiziosamente maturi”.
Sono parole che non avrei saputo scrivere meglio.

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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it