Quel che resta dell'esistenza

BUONGIORNO A TUTTI AMICI LETTORI!!VI LASCIO CON UN ARTICOLO DELL'AMICO PAOLO CHE HO PIACERE DI CONDIVIDERE CON VOI!!!GRAZIE AMICOOOOO!!







Cosa resta dell'esistenza? Qual'è la misura che ci garantisce di aver
vissuto
una “dignitosa”  “piena” ed “onesta” vita?  Questi, in sintesi, sono i
quesiti
che hanno richiamato la mia attenzione negli ultimi giorni. Sia per inteso:
mi
sono permesso di buttare di getto due righe sul giornale, non certo per
impastare la Vostra lieta lettura di pedanti trattati filosofici, niente
grandi
sistemi, niente manuali, né filosofi parrucconi.  Nulla di così alto
concettualmente. Siamo su un'altra strada. Anche perchè, lo stimolo che mi
ha
portato a disquisire di questo inarrivabile argomento, l'ho avvertito
sbranando
le immagini di un pagliaccio. Mi riferisco a Ray Bolger, un discreto attore
e
ballerino celebre nei primi cinquant'anni del secolo scorso. Per tutti
l'indimenticabile “Spaventapasseri” del lungometraggio:“Il Mago di Oz” del
1939. Scorrendo  la galleria fotografia dedicata al nostro artista,
immediatamente mi ha folgorato una certezza: questo signore ha colto appieno
il
senso della vita. D'impeto ci si imbatte con un bel viso sorridente, che
trasuda energia da tutti i pori, poi eccolo alla batteria con lo sguardo
sornione, ed ancora immortalato con Judy Garland con gli occhi vivi, vispi,
che
sanno quello che stanno osservando. Ed ancora il suo raggiante sorriso: ride
in
tutte le immagini. Ride, ride ed ancora ride! Anche quando la Garland è
colta
con gli occhi pieni di spavento, il mento irrigidito, le mani vicine al
petto
quasi si stesse proteggendo da qualche male esterno o da qualche  invisibile
dolore interno. No, lo “Spaventapasseri” è tragicamente ridicolo anche in
questo frangente. Bolger è un “addomesticatore” della vita vita, in primis
della sua vita. Nel microfilmato, l'attore racchiude tutti i principali
stati
d'animo che colpiscono una persona (dolore, stupore, felicità, paura,
rabbia,
delusione)  in quell'atteggiamento unico di decisa spontaneità, di quasi
aristocratico candore spensierato. Bolger è riuscito a fare dell'ironia
sulla
vita. Contrariamente a quello che afferma un gigante del pensiero Blaise
Pascal
(almeno un filosofo fatemelo citare) e cioè che:” l'uomo è visibilmente nato
per pensare; qui sta tutta la sua dignità e tutto il suo valore” con tutto
il
rispetto dicevo,  io ritengo che solo quando raggiungiamo quella confidenza
con
la nostra esistenza, solo quando rispettiamo così immensamente la nostra
vita
che possiamo affettuosamente prenderla in giro (come le coccole tra due
vecchietti innamorati perdutamente) allora in quel momento abbiamo dato
dignità
al nostro essere carne temporanea, al  pagamento del nostro affitto su
questa
stella dell'universo. Bolger in quei frammenti cinematografici, è così
focosamente amante della sua vita che si prende infinitamente in giro. Sfotte
i
momenti più brutti, fa le pernacchie alle  inevitabili zone d'obra che
colpiscono ogni vita. Più che un attore sembra una sagoma di sé stesso: gli
altri recitano lui sta vivendo così spiritualmente che ci si chiede come è
possibile quest'approccio così intimo con Madame vita. Il suo più alto inno
alla vita è quell'immagine dove abbraccia l'uomo di latta, il leone senza
coraggio e la divina Garland: ha gli occhi chiusi dalla gioia, la bocca
spalancata piena di canto e melodie, le gambe in ebollizione di li a poco
garantirà una delle sue piroette. È in quel preciso momento che si sta
teologicamente sfottendo! È così ebbro di vita che può permettersi di
compiere
magistero di autoironia. Godiamoci davvero quest'esistenza!  Diveniamo più
spaventapasseri, non limitiamoci a vivere ma a fare le carezze alla nostra
vita!  Questa ironia, questa satira di noi stessi è davvero il nostro più
grande dono che possiamo lasciare ai posteri: significa che abbiamo così
dignitosamente vissuto tanto da metterci di fare una sonora risata,  una
gaffe
immortale, un eterna  e commuovente buffonata!

Paolo Cecco

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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it