OBAMA PACIFISTA E DEMOCRATICO????MA MI FACCIA IL PIACERE!!!!!!!!!!!!




Carissimi lettori buongiorno e buona domenica...sarò breve e conciso...vi lascio un post interessante di Massimo Fini che io adoro e che un caro amico mi ha fatto notare...così ho pensato di metterlo a vostra disposizione per commenti e quant'altro!!!!commentate anche le foto se volete!!!hehehe!!!a voi!!!alla proxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx!!!ciao!!

Mentre Obama pare voler attuare una politica più conciliante con l’Iraq, è
invece deciso a premere sull’acceleratore in Afghanistan dove sta per
inviare
17mila soldati, in aggiunta ai 30mila che già occupano quel Paese. E il
nostro
ministro della Difesa La Russa si è detto disponibile a rimpinguare il
contingente italiano in aiuto degli americani e della Nato.
Se si accettua quella alla Serbia del 1999, che non aveva alcuna
giustificazione nè politica nè ideale e che fu causa, con i bombardamenti
a
tappeto su una grande capitale europea come Belgrado, della morte di 5500
civili (come ha ammesso di recente un ministro israeliano allo scopo di
mimimizzare il massacro di Gaza), fra tutte le guerre volute dall’
occidente
negli ultimi vent’anni la guerra all’Afghanistan è la più incomprensibile.
Fu iniziata per prendere un uomo che poi non è stato preso, Bin Laden, e
che
è sparito da cinque anni. Dire quindi che facciamo la guerra all’
Afghanistan perché è un pericoloso focolaio di terroristi non è una forzatura, è una
menzogna.
Gli afgani non sono mai stati terroristi, è fuori dalla loro cultura, sono
dei guerrieri. Non c’era un solo afgano nei commandos che abbatterono le
Torri
gemelle. Non un solo afgano è stato trovato nelle cellule, vere o presunte,
di
Al Quaeda. C’erano arabi sauditi, yemeniti, giordani, egiziani, tunisini,
marocchini ma non afgani. nei dieci anni di durissimo conflitto con la
Superpotenza sovietica non c’è stato, da parte afgana, un solo atto
terroristico, tantomeno kamikaze. E anche oggi che si trovano di fronte a
un
nemico che, a differenza dei sovietici, non ha nemmeno la decenza di stare
sul
campo ma combatte con aerei senza pilota, gli atti terroristici dei
Talebani,
all’interno di una guerra di guerriglia, sono molto pochi, se paragonati a
quanto successo in Iraq, e comunque sempre mirati a obbiettivi militari o
politici (anche se hanno, pure essi, degli "effetti collaterali", comunque
infinitamente inferiori a quelli provocati dagli americani con i loro
bombardamenti a vanvera).
In Afghanistan c’era Bin Laden. Ma oggi non c’è più. E in ogni caso i
Talebani se lo sono trovati in casa ed era un problema anche per loro.
Tanto

che quando Clinton nel 1998 chiese ai Talebani di uccidere Osama, il
Mullah
Omar inviò a Washington il suo "numero due", il ministro degli Esteri
Watkij,
dotato di un ottimo inglese, che si dichiarò disponibile purché la
paternità
dell’assassinio se la assumessero gli americani. Ma, all’ultimo momento,
Clinton si tirò indietro.
Nè si può gabellare una guerriglia che dura da otto anni, con l’evidente appoggio di una parte notevole della popolazione, come terrorismo. Negli
stessi
documenti interni del Pentagono e della Cia i combattenti afgani, talebani
e
non, sono chiamati "insurgents", insorti. Si tratta di una guerra di
liberazione contro l’occupazione dello straniero che non si vede da che
punto
di vista si possa considerare illegittima.
C’è da aggiungere infine che se anche i Talebani riprendessero il potere
nel
loro Paese l’Afghanistan non costituirebbe un pericolo per nessuno. Non è
dotato, a differenza del Pakistan, di armi atomiche, non ha mai posseduto,
a
differenza dell’Iraq, armi di distruzione di massa, è armato in modo
antidiluviano e nella sua storia non ha mai aggredito nessun Paese, nè
vicino
nè lontano.
E allora l’unico senso dell’occupazione dell’Afghanistan è che non ci
piacciono i Talebani, le loro idee, i loro valori, la loro dura legge (la
shariah) che vogliamo sostituire, a forza, con i nostri valori, le nostre
leggi, le nostre istituzioni, la nostra democrazia. Peccato che gli afgani
sembrino preferire i loro valori ai nostri. Tutto il mondo "sviluppato" non
ha
paura dei Talebani ma delle loro idee (che sono una derivazione radicale
del
pensiero khomeinista). Ma è ben debole una democrazia che ha paura delle
idee
altrui, vuol dire che non è più tanto convinta delle proprie. E in ogni caso
se
la democrazia vuole imporsi in tutto l’universo mondo con la forza è in
contraddizione con se stessa, non è più una democrazia, è un assolutismo, è
un
totalitarismo non migliore di altri assolutismi e altri totalitarismi.

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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it