TRIBUTO A MAGDI CRISTIANO ALLAM

LETTERA NUMERO 1


Cari amici, In un’intervista rilasciata oggi al quotidiano “Avvenire”, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, sostiene di essere “soddisfatto” per i risultati del primo seminario del forum cattolico-musulmano svoltosi in Vaticano dal 4 al 6 novembre 2008, sia “per il clima di grande libertà nell’esprimere i propri punti di vista”, sia “per i contenuti su cui alla fine si è raggiunto un consenso”. Ebbene vi invito a leggere insieme il testo della dichiarazione finale del forum cattolico-musulmano, che potete trovare integralmente all’interno della rubrica “Il Fatto”. Sono sempre più preoccupato per la grave deriva religiosa ed etica presente in seno al Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso presieduto dal cardinale Jean-Louis Tauran, tendente a legittimare sempre più l’islam come religione e ad accreditare Maometto come profeta. Sono sempre più inorridito dalla mistificazione della realtà, all’insegna della paura, di un cristianesimo che afferma di condividere l’amore di Dio e l’amore per il prossimo con l’islam, facendo finta che non sia vero o sminuendo il fatto che la stragrande maggioranza dei musulmani predica e pratica l’eliminazione fisica degli ebrei e di Israele, legittima il terrorismo islamico e palestinese, condanna a morte per apostasia i musulmani che si convertono al cristianesimo, discrimina e sottomette la donna perché essere inferiore. E su queste posizioni si attesta la stragrande maggioranza dei 138 cosiddetti “saggi dell’islam” che hanno promosso il dialogo con il Vaticano.Da cristiano dico al Papa e alla Chiesa: Fermatevi! Chi crede nella verità di Cristo non può in alcun modo legittimare l’islam e Maometto! Piuttosto aspiriamo al martirio nella fede in Cristo, eleviamoci a testimoni della verità e della libertà, ma non dobbiamo mai e poi mai arrenderci né ai tagliagola né ai taglialingua islamici! Di questo passo, a furia di rincorrere sempre più la benevolenza dei musulmani, la Chiesa finirà per perdere del tutto la fede dei cristiani! “Tutti i presenti hanno espresso soddisfazione per i risultati del seminario e la loro aspettativa di un dialogo più proficuo”, si legge nella conclusione del documento che mette sullo stesso piano il cristianesimo e l’islam come religioni, Gesù Cristo e Maometto come fondatori delle due fedi, spingendosi fino a menzionare il Corano come sigillo della profezia. Il cristianesimo e l’islam vengono raffigurati su un piano di parità in riferimento ai temi cruciali della dignità e della libertà umana, del rispetto della libertà religiosa, della certezza della sacralità della vita, del ripudio della violenza e del terrorismo. Il contesto in cui questo insieme di diritti, valori e regole si esercita viene raffigurato come quello di una società inesorabilmente sempre più multiculturale e multireligiosa, come se fossimo inesorabilmente condannati a rinunciare al primato della nostra civiltà italiana ed europea e della nostra fede cristiana. Il documento del forum cattolico-musulmano confessa che ci sono “punti di similitudine e di diversità che riflettono lo specifico genio distintivo delle due religioni”. E al primo punto, specificando la concezione islamica dell’amore di Dio, si parla del “Santo e amato profeta Maometto” e si indica il Corano come “l’ultimo” dei libri inviati da Dio per guidare e salvare l’umanità. Mi domando: può un cristiano sottoscrivere un concetto simile e addirittura dirsi soddisfatto? Al punto due, indicando che “la vita umana è un dono preziosissimo di Dio a ogni persona”, si dice che “dovrebbe” essere quindi preservata. Come “dovrebbe”? Perché mai si usa il condizionale? Perché mai non si dice chiaramente che la vita non è affatto preservata nei paesi a maggioranza islamica? Al punto tre si parla della dignità umana, dei doni della ragione e del libero arbitrio, come si fossero un patrimonio comune di cristiani e musulmani. Ma dove? Ma quando? Al punto quattro si inaugura una serie di prese di posizioni all’insegna della mistificazione della realtà e dell’islamicamente corretto, in cui cattolici e musulmani vengono messi sullo stesso piano. Ad esempio sostenendo: “Ci impegniamo insieme a garantire che la dignità e il rispetto umani vengano estesi sia agli cristiano mentre non lo è affatto nei paesi musulmani. Perché dunque metterli sullo stesso piano? Il medesimo approccio mistificante e ipocrita lo ritroviamo sulla questione cruciale del terrorismo: “Professiamo che cattolici e musulmani sono chiamati ad essere strumenti di amore e di armonia tra i credenti e per tutta l’umanità, rinunciando a qualsiasi oppressione, violenza aggressiva e atti terroristici, in particolare quelli perpetrati in nome della religione”. Ebbene non mi risulta affatto che ci siano dei terroristi cattolici che perpetrano attentati terroristici nel nome di Gesù! I soli terroristi che oggi uccidono nel nome di Dio e di Maometto sono i musulmani, perché dunque non dire che si tratta di terrorismo islamico? Quando nella mattinata dello scorso 29 ottobre mi recai a visitare il cardinale emerito di Bologna Giacomo Biffi nella sua residenza bolognese, cogliendo l’occasione della mia partecipazione – avvenuta nel pomeriggio nella magnifica aula magna della biblioteca dell’università Alma Mater – dell’autobiografia di Carolina Delburgo “Come ladri nella notte” di cui ho scritto la prefazione, mi ha colpito l’intensità del suo sguardo e la passionalità della sua voce nel ricordarmi che quando negli anni Novanta egli sostenne l’opportunità che gli immigrati venissero scelti sulla base della loro compatibilità sul piano della condivisione dei valori e il rispetto delle regole, quindi con una preferenza per gli immigrati di fede e cultura cristiana, si trovò totalmente osteggiato ed isolato: “Nessuno, anche all’interno della Chiesa, mi sostenne. In pochi mi chiamarono privatamente per dirmi che erano d’accordo con me. Ma nessuno di loro l’ha mai fatto pubblicamente”. Lo stesso è avvenuto anche con la mia “Lettera aperta al Papa”, pubblicata in questo sito il 10 ottobre scorso e che iniziava così: A Sua Santità il Papa Benedetto XVI, Mi rivolgo direttamente a Lei, Vicario di Cristo e Capo della Chiesa Cattolica, con deferenza da sincero credente nella fede in Gesù e da strenuo protagonista, testimone e costruttore della Civiltà cristiana, per manifestarLe la mia massima preoccupazione per la grave deriva religiosa ed etica che si è infiltrata e diffusa in seno alla Chiesa. Al punto che mentre al vertice della Chiesa taluni alti prelati e persino dei suoi stretti collaboratori sostengono apertamente e pubblicamente la legittimità dell’islam quale religione e accreditano Maometto come un profeta, alla base della Chiesa altri sacerdoti e parroci trasformano le chiese e le parrocchie in sale da preghiera e da raduno degli integralisti ed estremisti islamici che perseguono lucidamente e indefessamente la strategia di conquista del territorio e delle menti di un Occidente cristiano che, come Lei stesso l’ha definito, “odia se stesso”, ideologicamente ammalato di nichilismo, materialismo, consumismo, relativismo, islamicamente corretto, buonismo, laicismo, soggettivismo giuridico, autolesionismo, indifferentismo, multiculturalismo. Nessun esponente della Chiesa ha risposto a questa Lettera aperta. Ed anche tra le risposte elaborate da parte degli iscritti alla mia Associazione, taluni si sono sentiti in dovere di difendere i musulmani e persino l’islam, ricordando che nel Medioevo ci fu il genio di Averroè e che anche i cristiani hanno commesso delle atrocità in passato. Ricorrendo anche in questo caso alla mistificazione della realtà e decontestualizzando il discorso. Cari amici, vi saluto con la convinzione che è giunta l’ora di assumerci la responsabilità storica di agire da protagonisti per affrancarci dall’ideologia suicida del relativismo che affligge l’Occidente e dall’ideologia omicida del nichilismo che arma l’estremismo islamico, per affermare con coraggio e difendere con tutti i mezzi la Civiltà della Fede e Ragione. Andiamo avanti insieme sul cammino della Verità, Vita, Libertà e Pace, per un’Italia, un’Europa e un mondo che considerino centrali i valori e le regole, della conoscenza oggettiva, della comunicazione responsabile, della sacralità della vita, della dignità della persona, dei diritti e doveri, della libertà di scelta, del bene comune e dell’interesse generale, promuovendo un Movimento di riforma etica dell’informazione, della società, dell’economia, della cultura e della politica. Con i miei migliori auguri di sempre nuovi traguardi, successi ed un mondo di bene. Magdi Cristiano Allam





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sono un tipo socievole e grande appassionato di politica ed in genere di tutto quello che può far accrescere il proprio bagaglio culturale, sempre pronto a imparare da tutti e sempre pronto a confrontarsi con tutti, mi ritengo un'idealista,forse troppo a volte ma in questo periodo di poco idealismo mi tengo stretto questo lato del mio carattere. da poco sono entrato a far parte del partito "La Destra" e vado orgoglioso di questa mia scelta..anzi..se volete condividere con me questo impegno,anche per il nostro territorio contattatemi all'indirizzo mail ladestralegnago@virgilio.it